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Vaiolo delle scimmie, ecco cosa fare se hai questi sintomi: fai attenzione

Dopo la pandemia di Covid-19, un nuovo virus potrebbe mettere a repentaglio l’intero pianeta. In molte nazioni europee, tra cui anche l’Italia, si è diffuso il cosiddetto “vaiolo delle scimmie“. Già sono stati accertati alcuni casi nel nostro paese. Ma quali sono i sintomi? In questo articolo vi spieghiamo nei dettagli cos’è questo nuovo tipo di virus. (Continua dopo la foto…)

Cos’è il vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie è una rara malattia infettiva virale diffusa soprattutto nei paesi tropicali dell’Africa centrale e occidentale. Essa può manifestarsi con una sintomatologia simile a quella del vaiolo. È chiamata “vaiolo delle scimmie” perché fu osservata per la prima volta nel 1958 nelle scimmie di laboratorio. Può essere trasmesso agli esseri umani dagli animali infetti attraverso uno stretto contatto (sangue o morsi).

Un’epidemia è già scoppiata nel 1997 nella provincia del Kasai Orientale (Repubblica Democratica del Congo). Altre epidemie sporadiche si sono registrate in Repubblica Centrafricana nel 2016. Il 6 maggio 2022 nel Regno Unito è stato confermato il primo caso di vaiolo delle scimmie in un uomo proveniente da un viaggio in Nigeria. Sono stati confermati i primi casi anche in Italia e in altri paesi come Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Stati Uniti. (Continua dopo la foto…)

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Quali sono i sintomi

La dottoressa Antonella Viola ha spiegato quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie: “Per i cittadini c’è dunque la raccomandazione di rivolgersi al medico se si pensa di aver avuto dei contatti con persone infette o se compaiono i sintomi tipici come rash cutaneo associato a mal di testa, febbre alta, dolori muscolari o linfonodi ingrossati. Per chi si occupa di salute globale, invece, questi casi sono un importante campanello d’allarme perché confermano quanto la comunità scientifica sostiene da tempo: col calo dell’immunità anti-vaiolo umano, il vaiolo delle scimmie rappresenta una zoonosi pericolosa che bisogna assolutamente prevenire”.

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