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Vaiolo delle scimmie, Pregliasco: “I rapporti sessuali favoriscono il contagio”

Sono stati riscontrati più casi di vaiolo delle scimmie in Europa. Anche l’Italia ha registrato i primi tre casi accertati. Come si diffonde? Quanto è pericoloso? Il virologo della Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha spiegato alcuni aspetti di questo virus.

Cos’è il vaiolo delle scimmie

Il virologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato in cosa consiste la malattia e come si diffonde. “La malattia è conosciuta ed è endemica in alcune zone dell’Africa, dove ci sono due ceppi virali, uno più moderato e uno più aggressivo. I vettori del virus non sono le scimmie, ma in genere alcuni roditori e canidi”.

Quali sono i sintomi? Febbre e vescicole a grappolo che compaiono prima sul viso e poi sul corpo. Poi Pregliasco ha sottolineato che questa malattia si trasmette con il contatto. “I rapporti sessuali favoriscono il contagio e questo caso non fa eccezione, ma non è vero che è più comune nei rapporti omosessuali, si rischia uno stigma sociale scientificamente infondato. Le vescicole, banalmente, possono rompersi e il liquido che fuoriesce è un veicolo di contagio. In generale, i contatti stretti favoriscono la diffusione”.

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Quanto è pericoloso il vaiolo delle scimmie e come si cura

Il virus in realtà non è Particolarmente pericoloso per l’uomo. “La malattia, pur essendo molto fastidiosa, ha rischi inferiori alla varicella. In genere, tutto si risolve in due-tre settimane”, ha rassicurato Pregliasco. C’è il rischio che inizi una nuova epidemia? Secondo il virologo no, soprattutto perché è difficile che questo virus si trasmetta all’uomo.

E per quanto riguarda la cura, Pregliasco ha spiegato che “ci sono terapie antivirali efficaci e chi è stato vaccinato contro il vaiolo umano ha un certo grado di protezione. C’è anche un vaccino specifico, registrato ma non prodotto. Gli strumenti di protezione ci sono, ora è essenziale capire gli elementi di rischio e la capacità di diffusione del virus”. Il vaccino tradizionale, ma anche quello specifico per i nati dagli anni ’80 in poi, andrebbero bene per contrastare la malattia.

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