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Zona rossa in Italia, la decisione di Draghi è ufficiale. Ecco quali le regioni a rischio

No, non stiamo parlando del Coronavirus, della pandemia. Si scrive qui di un’altra emergenza, quella della siccità. Il decreto è in arrivo per la prossima settimana e definirà una “zona rossa” in gran parte della Pianura Padana. Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna sono le quattro regioni maggiormente interessate. In difficoltà però anche il centro Italia: tra le zone a rischio ci sono anche le Marche e il Lazio. Intanto la Protezione civile ha emesso l’allerta gialla per cinque regioni (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e settori di Piemonte e Trentino Alto Adige) per il pericolo di temporali. La pioggia tuttavia non basterà a risolvere il problema. (continua a leggere dopo le foto)

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Zona rossa in Italia, la decisione di Draghi è ufficiale. Ecco quali le regioni a rischio

Non a torto si definisce oggi l’acqua «l’oro blu». Le regioni cominciano a discutere tra loro per la spartizione. Si ragiona sulla chiusura di rubinetti, su una equa rotazione. Il governo e la Protezione civile sono al lavoro per mettere a punto il decreto siccità, che dovrebbe trovare attuazione già dalla prossima settimana. Le aree del Paese più colpite sono quelle del Nord, Liguria esclusa. Per gli esperti nell’area rossa dovrebbero rientrare il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, in altri termini tutta la Pianura Padana. «È stato riconosciuto che il Piemonte, che versa in condizioni difficili soprattutto dal punto di vista idropotabile, ha tutti i requisiti per poter ottenere lo stato di emergenza», ha detto ieri il presidente Alberto Cirio. Inevitabile che sia così, vista la drammatica situazione in cui versa la regione. (continua a leggere dopo le foto)

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Le ordinanze dei singoli comuni

Al momento sono diversi i comuni che hanno emesso ordinanze per contenere l’uso dell’acqua potabile e decine quelli che hanno sospeso l’erogazione durante le ore notturne. Anche il governo si muove, Draghi cerca una soluzione. Come svela «La Stampa» “il Dpcm in fase di messa a punto prevederà probabilmente due tipi di intervento. Uno sarà indirizzato a salvaguardia del comparto agricolo. Confagricoltura già parla di oltre due miliardi di danni, ma lo stato di eccezionale avversità atmosferica, ha già anticipato il ministero delle Politiche agricole, si potrà proclamare, con tutto quel che segue in termini di indennizzi, solo qualora il danno provocato dalla siccità superi il 30% della produzione lorda vendibile’. L’altro fronte sul quale intervenire sarà quello dell’approvvigionamento idrico, tanto delle abitazioni che delle imprese”. Ed è forse quest’ultima la parte più complessa di tutta la faccenda. (continua a leggere dopo le foto)

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Emergenza siccità, il governo corre ai ripari

Intanto ogni regione, come dicevamo, prende iniziative autonome: in Emilia Romagna, ad esempio, l’Autorità del bacino del Po ha chiesto diminuire del 20% il prelievo d’acqua dal fiume per irrigare i campi e portare a compimento i raccolti. Con l’approvazione del dpcm potranno arrivare anche lo stop alle fontane pubbliche e i divieti per alcuni usi urbani come il lavaggio dei veicoli, l’irrigazione dei giardini. I razionamenti sono già cominciati in alcune aree del Piemonte e del Lazio. Leggi anche l’articolo —> Draghi in Ucraina, l’orrore contro il Presidente italiano: le parole di Dmitry Medvedev

 

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