L’approccio lucido alla vita… e alla morte
La malattia ha reso Mauro Coruzzi ancora più consapevole e diretto. Nella stessa intervista aveva parlato anche della sua visione sulla morte, con un tono asciutto e realistico: «Non essendo credente, per me la morte è la fine di tutto: voglio essere cremato».
Dopo il primo ictus, ha raccontato di aver scritto il testamento, mettendo ordine nelle sue volontà con lucidità. «Da quel punto di vista è tutto sistemato», aveva spiegato. Parole che riflettono un rapporto maturo con la fragilità, ma che non cancellano il desiderio di vivere pienamente il presente, con tutte le sue difficoltà.
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Il messaggio silenzioso che vale più di mille parole
Il post pubblicato da Platinette è, nella sua essenzialità, un messaggio potente. Nessun racconto dettagliato, nessuna drammatizzazione. Solo un’immagine semplice, che comunica più di molte parole: un foglietto scritto a mano, un bicchiere d’acqua, e la consapevolezza di ciò che sta per affrontare.
Una scelta di dignità e trasparenza, che si allinea al tono con cui da sempre Mauro Coruzzi affronta il racconto pubblico della sua vita: senza filtri, ma con grazia. Oggi, la sua battaglia continua, fatta di piccoli passi, nuovi interventi e la speranza, condivisa con il suo pubblico, di tornare a vivere con il corpo e con l’anima.