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Alessia Pifferi picchiata in carcere dalle altre detenute: “Le hanno tirato i capelli, poi…”

Alessia Pifferi picchiata in carcere – La 36enne in carcere a San Vittore (Milano) con l’accusa di omicidio volontario per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, è stata colpita selvaggiamente dalle altre detenute. A raccontare l’episodio brutale la sua legale, Solange Marchignoli. Intanto Fabrizio Filice, gip di Milano, ha respinto la seconda istanza della difesa che chiedeva di far accedere esperti in carcere per una consulenza neuroscientifica. Leggi anche l’articolo —> Alessia Pifferi, le sue parole sulla morte della figlia Diana mettono i brividi

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Alessia Pifferi picchiata in carcere dalle altre detenute: “Le hanno tirato i capelli, poi l’hanno schiaffeggiata”

Alessia Pifferi, la donna accusata dell’omicidio della figlioletta Diana, è stata picchiata in carcere a San Vittore dalle altre detenute. A dare la notizia Solange Marchignoli che è intervenuta ai microfoni del «Corriere»: «È successo una settimana fa dopo la prima udienza in tribunale. Alessia stava raggiungendo una suora quando è stata aggredita dalle altre detenute che le hanno tirato i capelli e schiaffeggiata. Questa donna ha molta paura di quanto le sta accadendo», ha spiegato la legale. (continua a leggere dopo le foto)

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Negata la consulenza di carattere neuroscientifico

Proprio nella giornata di ieri, lunedì 3 ottobre 2022, Fabrizio Filice, gip di Milano, ha respinto la seconda istanza della difesa che domandava di far accedere esperti in carcere per una consulenza di carattere neuroscientifico. «Nessun disagio: Alessia Pifferi si è sempre dimostrata consapevole, orientata e adeguata», ha scritto il gip. I legali della difesa della madre della piccola Diana però rigettano questa versione dei fatti. «Noi non abbiamo chiesto una perizia per verificare se Alessia sia capace di intendere e di volere. Dubitiamo invece della sua capacità di comprendere, di elaborare il pensiero. Per questo servono i consulenti neuroscientifici. In più vogliamo avere audio e video degli interrogatori perché qualcosa non torna. Da quei verbali emerge un linguaggio che Alessia Pifferi non è in grado di produrre», le parole dell’avvocato Solange Marchignoli, riportate sempre dalla versione online del «Corriere della Sera». (continua a leggere dopo le foto)

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Alessia Pifferi accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia Diana

Per l’accusa Alessia Pifferi avrebbe abbandonato la bambina da sola in casa per una settimana, al termine della quale la piccola, di 18 mesi, è stata trovata morta. Come ha spiegato il gip Fabrizio Filice, la donna soffriva di una «evidente instabilità affettiva» manifestata «in una forma di dipendenza psicologica dall’attuale compagno, che l’ha indotta ad anteporre la possibilità di mantenere una relazione con lui anche a costo di infliggere enormi sofferenze» alla bambina. Pur di recuperare il suo rapporto con il compagno, la Pifferi avrebbe abbandonato la piccola in casa, preferendo rimanere con lui. (continua a leggere dopo le foto)

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Alessia Pifferi picchiata in carcere: le parole dell’avvocato di lei e la richiesta di un consulente in prigione

E ora è stata respinta per la seconda volta la richiesta di far entrare in carcere un consulente della difesa di Alessia Pifferi. Il desiderio dei legali della donna era quello di far redigere una consulenza neuroscientifica. Per gli avvocati della madre di Diana quest’ultima sarebbe servita unicamente a stabilire se Alessia Pifferi ha agito con dolo o colpa, tuttavia per il gip questo potrebbe portare il giudice del dibattimento ad orientare la propria valutazione sulla consulenza stessa e non sull’analisi delle intenzioni dell’imputata a partire dai fatti. Leggi anche l’articolo —> Alessia Pifferi, ecco cos’ha scritto prima di uccidere la figlia Diana: il dettaglio inquietante

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