
“Acqua fredda e paura a fare la doccia”: allarme legionella in Italia, la denuncia dei residenti. La paura corre lungo i corridoi umidi e i rubinetti arrugginiti di un complesso di case popolari nella periferia est della città. Una voce che si fa eco nei cortili e nelle scale, tra chi da giorni evita perfino di farsi una doccia. Un focolaio di legionella ha innescato preoccupazioni crescenti, lasciando i residenti senza acqua calda e con molta incertezza.
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Legionella, nuova emergenza tra le mura domestiche
La Legionella pneumophila è tornata a colpire in uno dei contesti più vulnerabili: quello delle case popolari. All’inizio di luglio, nella palazzina di via Rizzoli 73-87, si sono registrati nove casi di contagio. Sette persone sono state ricoverate e una è purtroppo deceduta. Da quel momento, i rubinetti hanno smesso di fornire acqua calda, e la paura ha preso il posto della normalità.
“I rubinetti erogano solo acqua fredda“, denunciano gli abitanti, che vivono ormai nell’apprensione. Per loro, anche il gesto più banale, come lavarsi, è diventato un rischio. Il batterio si annida infatti nei sistemi idrici poco mantenuti, proliferando soprattutto tra giugno e settembre, quando le temperature favoriscono la sua diffusione.
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Denuncia dei residenti e intervento del Municipio 3
Il silenzio iniziale delle istituzioni ha lasciato spazio all’indignazione. A farsi portavoce dei cittadini è stato Mattia Ferrarese, consigliere del Municipio 3, che ha raccolto le segnalazioni e chiesto risposte formali da parte degli enti gestori.
“I cittadini delle case popolari non meritano meno trasparenza, meno attenzione o meno diritti di chi abita in centro”, ha dichiarato Ferrarese. E ha aggiunto: “MM e il Comune si assumano le proprie responsabilità e informino puntualmente i residenti su quanto sta accadendo”. Il consigliere ha denunciato pubblicamente l’assenza di informazioni e la lentezza nell’intervento, sottolineando come il diritto alla salute debba valere per tutti, a prescindere dal quartiere in cui si abita.
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