Il ruolo di testimone chiave
Nonostante le polemiche, va detto che Dellano ha fornito elementi utili alle ricerche, tanto che il prefetto di Imperia lo ha definito «testimone determinante» per il ritrovamento del piccolo. Le sue parole, seppur frammentarie, hanno aiutato a restringere il campo di ricerca, permettendo di orientare i soccorsi nella zona dove Allen era effettivamente finito. Ma l’esposizione mediatica ha avuto un prezzo: una volta reso noto il suo nome, Dellano è stato travolto dalle critiche. Sui social è diventato bersaglio di insulti e attacchi, e anche tra alcuni residenti della zona non sono mancate le recriminazioni per non aver allertato subito le forze dell’ordine, pur avendo visto un bambino vagare da solo su una strada poco frequentata. Ora Dellano rischia anche una denuncia per abbandono di minore.

«Due giorni tremendi»
«Sono stati due giorni tremendi», ha dichiarato Dellano, ancora scosso da quanto accaduto. «Ho ricevuto molti attacchi, ma io ho cercato solo di aiutare», ha spiegato. Una verità che lui stesso definisce “scioccante”:
«La mia versione dei fatti è sempre stata quella. Non ho nulla da nascondere. È stata una situazione dolorosa, per tutti». Mentre Allen si riprende dallo spavento insieme alla sua famiglia, resta da chiarire dove sia stato realmente nelle 36 ore di assenza, come sia riuscito a sopravvivere in solitudine, e se ci siano responsabilità più gravi in quella lunga catena di eventi. La testimonianza di Dellano sarà cruciale per stabilire i tempi, i movimenti e soprattutto capire se si sia trattato solo di una tragica disattenzione o se dietro la sparizione si celino elementi più complessi. Intanto, l’unica certezza è che Allen è salvo. Ed è già un miracolo.