Il coinvolgimento della madre di Andrea Sempio
La miccia che ha fatto rinascere l’attenzione mediatica sembra essersi accesa proprio lunedì scorso, quando la madre di Andrea Sempio, la signora Ferrari, è stata convocata in caserma. Poco dopo l’incontro avrebbe avuto un malore. In quell’occasione sarebbe stato fatto il nome di una nuova persona, una figura che — se confermata — potrebbe rimescolare le carte in tavola. Ma cosa avrebbe rivelato davvero questa nuova testimone? Al momento il contenuto preciso delle dichiarazioni non è stato reso pubblico, ma l’interesse dell’opinione pubblica è altissimo.
Nel frattempo, De Rensis mantiene un tono cauto: “Per ora siamo di fronte a dichiarazioni personali che non hanno alcun riscontro. Vedremo se è vero quello che ci hanno raccontato“. Tuttavia, non nasconde la speranza che qualcosa possa finalmente chiarire l’intricata vicenda giudiziaria che vede ancora oggi Alberto Stasi condannato in via definitiva. (continua dopo le foto)
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La difesa di Sempio attacca duramente procura e carabinieri
Ma non tutti sono fiduciosi nei confronti dell’inchiesta. Durante la stessa trasmissione, è intervenuto telefonicamente anche Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio. Le sue parole sono state durissime: “Non ci fidiamo della Procura e dei Carabinieri di Milano. Hanno usato una procedura scorretta, come l’invito telefonico per rifare le impronte digitali. Non ci hanno nemmeno avvisati ufficialmente. Ma che maniera è?“. Lovati ha sottolineato come, a suo dire, vi siano gravi irregolarità nel modo in cui le autorità stanno conducendo le indagini. In particolare, ha criticato il fatto che il prelievo delle impronte sia stato disposto dai carabinieri di Milano, quando secondo lui la competenza territoriale spetterebbe a quelli di Garlasco. “Il 16 maggio faremo tutte le eccezioni possibili, anche sull’inutilizzabilità delle impronte, vecchie e nuove“, ha annunciato.
La tensione tra le difese dei vari soggetti coinvolti e le autorità giudiziarie sembra aver raggiunto il punto di rottura. “Non c’è più nessun tipo di collaborazione, ma solo guerra all’ultimo sangue con Procura e carabinieri“, ha dichiarato senza mezzi termini l’avvocato Lovati. Parole che rivelano quanto la situazione sia diventata incandescente, con due fazioni che si osservano ormai da posizioni opposte e inconciliabili. Nel frattempo, il pubblico resta in attesa di nuovi sviluppi. Chi è la persona che potrebbe riscrivere la storia? Cosa ha detto esattamente? E soprattutto: queste nuove dichiarazioni potranno davvero influenzare la posizione di Alberto Stasi, condannato per un delitto che, a distanza di 18 anni, continua a sollevare dubbi, sospetti e misteri?