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Intossicazione a Gubbio, la verità dal proprietario del locale: ecco come è andata

Gubbio intossicazione pesce crudo

Gubbio intossicazione, la verità sulla cena di pesce crudo dal ristoratoreMassimiliano Casoli, il titolare del ristorante «Federico da Montefeltro» di Gubbio, protagonista della notizia che ha fatto il giro del web nelle ultime ore, ha dato la sua versione dei fatti al «Corriere della Sera». «Le notizie sull’intossicazione? False, tutte false. Nessuna intossicazione, stiamo scherzando?», ha detto l’uomo, che ha poi svelato che tanti hanno disdetto la prenotazione: «Vogliono sapere se serviamo pesce crudo…»Leggi anche l’articolo —> Gubbio, la cena a base di pesce diventa virale: “Scene apocalittiche”

Gubbio intossicazione pesce crudo

Intossicazione a Gubbio, la verità dal proprietario del locale: ecco come è andata

Ma facciamo un passo indietro e chiariamo prima cosa sarebbe successo: diversi clienti avrebbero avuto a Gubbio un’intossicazione alimentare da pesce crudo, che avrebbe determinato una forma di dissenteria acuta. L’evento sarebbe stato raccontato da alcuni audio WhatsApp, che però sembrerebbero essere falsi. Secondo le testimonianze dei vocali, un gruppo di pesca sportiva si sarebbe recato nel locale con del tonno pescato in giornata, chiedendo di servirlo ai tavoli. Sempre stando alla versione dei messaggi, che però potrebbero essere stati creati ad arte, almeno quaranta persone avrebbero poi accusato una grave intossicazione alimentare. (continua a leggere dopo le foto)

Gubbio, intossicazione al ristorante: gli audio allucinanti sulla cena a base di pesce crudo

Negli audio il racconto dettagliato della reazione dei commensali dopo aver cenato: alcuni costretti a «defecare nei corridoi e negli angoli del ristorante, altri per strada». Altri ancora, in stato di ebbrezza, avrebbero «causato incidenti». In un altro vocale si sente: «Hai visto che c’è l’associazione di Gubbio, quella che va a pesca di tonno? Hanno fatto il pranzo e hanno avuto la dissenteria. Poi uno ubriaco ha rovinato tre macchine, i carabinieri sono arrivati e aveva tutte le feci sul sedile. Hanno bevuto ogni cosa, erano tutti ubriachi. Poi hanno chiamato due ambulanze, una donna l’hanno portata via perché le ha fatto male il pesce». E ancora: «Per poter andare in bagno, hanno iniziato a girare tutti i bar e i ristoranti del centro di Gubbio. Non riuscendo a trovare un bagno, uno abitando lì vicino ha detto: “Prendo la macchina e vado a casa”. Solo che era ubriaco e si è ribaltato con l’auto». Tutti virgolettati surreali riportati stamani da «Il Corriere della sera», che riferisce che ci sarebbero anche alcune foto; scatti che però non presenterebbero alcun riferimento al ristorante di Gubbio tacciato di intossicazione. (continua a leggere dopo le foto)

Gubbio intossicazione pesce crudo

Il titolare del locale: “L’episodio risale al 2 ottobre”

Pesce crudo al ristorante, quanto c’è di vero? A destare sospetto che si trattasse di una notizia del tutto infondata il fatto che non trovasse riscontro in nessuna fonte ufficiale. A cominciare dall’azienda sanitaria locale Umbria 1, che dice di non aver ricevuto segnalazioni di gravi intossicazioni alimentari, né di aver ordinato ispezioni nel ristorante. Il titolare Massimiliano Casoli, titolare del locale, intercettato telefonicamente dal «Corriere», ha dichiarato: «L’episodio risale al 2 ottobre, il fatto che questo caso sia scoppiato dopo venti giorni dovrebbe essere già indicativo del fatto che si tratti di una fake news». (continua a leggere dopo le foto)

Gubbio intossicazione in un ristorante: parla il proprietario del locale

Il titolare del locale a Gubbio non ha negato l’arrivo dell’ambulanza quella sera: «Il 118 purtroppo è intervenuto, ma non per un’intossicazione. Abbiamo chiamato l’ambulanza perché due persone, fratello e sorella, hanno avuto un abbassamento di pressione. A bordo della seconda ambulanza infatti c’era un cardiologo». Casoli ha poi aggiunto: «Sono stati interventi che nulla hanno a che vedere con la qualità o la tipologia del cibo somministrato nel mio ristorante, con la preparazione dello stesso o con i metodi di cottura utilizzati, come a qualcuno piacerebbe far credere». Il ristoratore vuole dimenticare tutta questa faccenda: «Ci siamo mossi legalmente, ma chi doveva capire la nostra buona fede ha capito». Leggi anche l’articolo —> Terrore ad alta quota, 12 persone sono rimaste ferite: cos’è successo

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