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Guerra Russia-Ucraina, Antonella Viola parla di “lockdown energetico”: cosa sta succedendo

L’invasione russa dell’Ucraina, oltre ad una strage di civili, porterà con sè una grossa crisi economica globale. Dopo solo 13 giorni di conflitto il prezzo dei carburanti è salito alle stelle e molto presto anche le bollette di luce e gas subiranno un aumento folle. Come far fronte a tutto questo? Il Premier Mario Draghi in conferenza stampa ha annunciato che tra le prime soluzioni ci sarà quella della riapertura delle centrali a carbone. Nel frattempo il ministro degli Esteri è al lavoro per trovare nuovi partner energetici. Le parole di Draghi non sono piaciute all’immunologa Antonella Viola, la quale, attraverso la Stampa, ha lanciato un “campanello d’allarme” sul “carbone che minaccia la salute”. (Continua dopo la foto)

Guerra Russia-Ucraina, Antonella Viola parla di “lockdown energetico”: cosa sta succedendo

Il conflitto nel cuore dell’Europa porterà ad un aumento esponenziale dei prezzi sia dei carburanti che della luce e del gas. La crisi dell’energia dovuta al conflitto avrà come prima delle conseguenze la riapertura delle centrali a carbone. Decisione comunicata dal Premier Mario Draghi in Parlamento: «Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato». Non tutti però, a quanto pare, sono d’accordo con lui. L’immunologa Antonella Viola ha paura di un grosso passo indietro nell’obiettivo di ridurre l’emissione dei gas serra. Attraverso la Stampa e come riportato dal sito NicolaPorro.it, la Viola ha scritto: «Uno studio dell’Agenzia europea dell’ambiente ha stimato che le centrali a carbone sono responsabili, nella sola Europa, della morte di 23.000 persone ogni anno». (Continua dopo la foto)

“Puntare a efficienza e risparmio”

Riferendosi sempre al discorso del Premier Draghi sulle centrali a carbone, l’immunologa Antonella Viola, attraverso la Stampa e come riportato dal sito NicolaPorro.it, ha aggiunto: «Le scelte dei governi devono essere sostenibili, nel breve così come nel lungo temine e la scelta di riaprire le centrali a carbone non lo è. Bisogna puntare a efficienza e risparmio di luce e gas». Un modo plausibile per giungere a ciò potrebbe essere una sorta di “lockdown energetico”: «Se durante la pandemia abbiamo obbligato gli italiani a restare chiusi in casa per mesi, perché in una situazione di emergenza energetica non chiedere loro di risparmiare energia? Spero con tutto il cuore di non sbagliarmi, ma credo che gran parte degli italiani preferirebbero consumare meno, fare qualche rinuncia in più, piuttosto che rivedere attive le centrali a carbone, per quanto moderne e meno inquinanti di una volta».

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