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Julia Ituma, la sua migliore amica parla di lei: si sono sentie il giorni prima che morisse

Julia Ituma

Social. Julia Ituma, la confessione dell’amica: cos’è successo il giorno prima che morisse. Era nata a Milano da genitori nigeriani e sempre all’ombra della Madonnina aveva toccato per la prima volta un pallone da volley Julia Ituma, la pallavolista 18enne trovata morta nella mattinata di giovedì 13 aprile a Istambul, in Turchia. Ora gli inquirenti cercano di fare chiarezza su quanto accaduto nel cuore della notte e nel frattempo amici e parenti piangono la sua prematura scomparsa. Una sua amica ha deciso di parlare attraverso le pagine de Il Corriere della Sera. (Continua a leggere dopo la foto)

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Julia Ituma, la confessione dell’amica: cos’è successo il giorno prima che morisse

Anna Piovesan, schiacciatrice 19enne dell’Esperia Cremona, ha preso un foglio e una penna per sfogarsi e fissare un ricordo della sua amica Julia Ituma. Poi la ragazza ha consegnato tutto alle pagine del Corriere: “Non saprò mai davvero cosa ti ha dato la forza di saltare nel vuoto. Ipotizzerò, cercherò di capire, di ragionare. Tu c’eri nel periodo più brutto della mia vita e avrei voluto sapere che ora stavi affrontando il tuo, nonostante mi ripetessi sempre che andava tutto bene, che eri felice. Probabilmente, vedendoti di persona, lo avrei compreso. Dovevamo farlo quando saresti tornata dalla Turchia. Forse, proprio perché avevamo dei programmi, non realizzo ancora del tutto cosa è successo”. Poi Anna ha parlato anche della loro telefonata del giorno prima. (Continua a leggere dopo la foto)

La telefonata del giorno prima

Giovedì 13 Aprile 2023 quando è stato trovato il corpo senza vita di Jilia Ituma, Anna era in classe, con il cellulare sul banco. Lo schermo si illumina, i primi messaggi diventano chiamate: “Ma sai cosa è successo? Stava male?”. Poi il primo articolo, il secondo: “Ci siamo scritte il pomeriggio prima. Potevi chiamarmi, potevi dirmelo. Avrei fatto qualunque cosa, lo sai”, continua nella sua lettera. Avevano parlato dei playoff, scherzandoci su. Julia avrebbe affrontato Chieri, la squadra che detiene il cartellino di Anna. Le due si sono conosciute in Nazionale: “In panchina, a vedere giocare le altre, visto che riuscivamo a malapena a prendere la palla in volo. Poi siamo arrivate in A, con i nostri tempi e la nostra fame. Ci eravamo promesse le Olimpiadi insieme, senza sapere ancora in che ruolo. Un po’ bande, un po’ opposte. Ero alle prese con un brutto infortunio, tutto era buio. Non vedevo la luce, non capivo cosa fare stavo male, fisicamente e mentalmente. Fra le amiche che mi tenevano la mano e che mi aiutavano a scendere zoppicante le scale, ovviamente, c’eri anche tu”.

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