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Malori improvvisi, la scoperta da brividi: “Riscontrato il 62% di probabilità in più”

Non si chiudono i conti con l’infezione da Covid-19. Dei ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis e del Veterans Affairs St. Louis Health Care System hanno fatto una ricerca da brividi. Chi ha avuto il Covid-19 può avere malori improvvisi. La probabilità è del 62%. In questo articolo vi sveliamo tutto nei minimi dettagli. (Continua dopo la foto…)

Cos’è il Covid-19

Il COVID-19, conosciuto anche come coronavirus, è una malattia infettiva respiratoria causata dal virus denominato SARS-CoV-2. I primi casi sono stati riscontrati verso la fine del 2019 in Cina. Il virus si è poi diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo, provocando un enorme pandemia che dura da circa due anni.
Il Covid-19 colpisce principalmente il tratto respiratorio e i sintomi sono simili a quelli dell’influenza. Le persone che risultano positivi al Covid-19, infatti, nella maggior parte dei casi riscontrano febbre, tosse, mal di testa, respiro corto, dolore ad articolazioni e ai muscoli, stanchezza e disturbi gastrointestinali come la diarrea. I sintomi caratteristici del Covid-19, invece, sono la perdita dell’olfatto e la perdita del gusto. Nei casi più gravi si può verificare una polmonite.

Per contrastare la diffusione del virus, diverse aziende farmaceutiche hanno messo a punto un vaccino. Dopo circa due anni forse si intravede la luce in fondo al tunnel, ma non è ancora finita del tutto. Alcuni paesi sono passati da pandemia ad endemia, ovvero allo stato di convivenza con il virus. Negli ultimi mesi, infatti, il virus è mutato e adesso sembrerebbe ugualmente contagioso ma meno aggressivo rispetto all’inizio. (Continua dopo la foto…)

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Malori improvvisi, la scoperta da brividi

Secondo un lavoro dei ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis e del Veterans Affairs St. Louis Health Care System, pubblicato su Nature Medicine, chi ha contratto il Covid-19 un rischio maggiore di sviluppare complicanze cardiovascolari entro il primo mese e fino a un anno dopo l’infezione. La persona risultata positiva, dunque, può andare in contro ad aritmie cardiache, coaguli di sangue, ictus, malattia coronarica, infarto, insufficienza cardiaca o addirittura la morte.

“Ciò che stiamo vedendo non va bene” – esclama Ziyad Al-Aly, docente di medicina alla Washington University – “La Covid-19 può portare a gravi complicazioni cardiovascolari e alla morte. Il cuore non si rigenera o si ripara facilmente dopo un danno cardiaco. Queste sono malattie che colpiranno le persone per tutta la vita”. Su 380 milioni di persone infettate dal virus dall’inizio della pandemia, secondo la ricerca sono stati riscontrati 15 milioni di nuovi casi di malattie cardiache in tutto il mondo. Stando all’analisi dei ricercatori americani, le persone che hanno contratto il Covid-19 avevano il 72% in più di probabilità di soffrire di malattia coronarica, il 63% in più di avere un infarto e il 52% in più di avere un ictus.

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