
Per anni è stato l’uomo nell’ombra, la figura invisibile ma sempre presente accanto a uno degli uomini più osservati del pianeta. Oggi, per la prima volta, l’ex capo della sicurezza di Papa Francesco decide di raccontare cosa accadeva davvero dietro le quinte di quegli spostamenti blindati, delle uscite a sorpresa, delle visite improvvise. E ciò che rivela sorprende anche i più fedeli seguaci del Pontefice.
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La sicurezza ridotta al minimo per volere del Papa
Luigi Carnevale, oggi prefetto di Brindisi, è stato il dirigente dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza del Vaticano per quattro anni. Dal 2013 al 2017 ha vissuto una vita che in pochi possono immaginare: sempre al fianco di Bergoglio, in ogni uscita ufficiale o spostamento privato. Ma la convivenza con il Papa non era affatto semplice, anzi. “Francesco è sempre stato refrattario a ogni forma di protezione che lo allontanasse dalla gente,” rivela Carnevale in un’intervista esclusiva al Quotidiano di Puglia.
Neanche nei momenti più critici, come durante la minaccia terroristica dell’ISIS tra il 2013 e il 2015, il Santo Padre accettava compromessi. “Voleva che il dispositivo fosse alleggerito. A Lampedusa, durante il suo primo viaggio, ci chiese di non causare alcun disagio ai cittadini. Ma come spiegargli che la sua sicurezza è una questione di rilevanza mondiale?”, racconta Carnevale.
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