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Prevost, come voleva chiamarsi: la scelta prima di Leone

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Prevost, come voleva chiamarsi: la scelta prima di Leone – Papa Leone XIV avrebbe potuto chiamarsi diversamente. A rivelare questo interessante retroscena è il cardinale Fernando Filoni, figura di spicco della diplomazia vaticana, che ha raccontato al Fatto Quotidiano alcuni dettagli inediti su uno dei momenti più delicati e simbolici del conclave: la scelta del nome pontificio.

Prevost, come voleva chiamarsi: la scelta prima di Leone

«In un primo momento, il cardinale Prevost aveva preso in considerazione l’idea di chiamarsi Agostino», confida il cardinale Fernando Filoni, seduto durante il conclave nella suggestiva cornice della Cappella Sistina, precisamente al primo posto a sinistra guardando il Giudizio Universale di Michelangelo. «Ma alla fine ha ritenuto più opportuno scegliere il nome di Leone». Una scelta che, secondo il cardinale, ha avuto un effetto immediato e positivo su molti dei confratelli cardinali. «Personalmente sono molto soddisfatto», dichiara Filoni, «ma credo di poter dire che tutti i cardinali con cui ho parlato hanno manifestato una grande gioia per questa elezione. Una gioia che si è rafforzata sin dai primi momenti, grazie alla cordialità e all’umanità che Papa Leone ha subito saputo trasmettere».

Prevost, ecco come voleva chiamarsi: spunta l’indiscrezione

La scelta del nome pontificio, come è noto, non è mai casuale. È un messaggio, un simbolo, un’indicazione di rotta per il futuro. E Papa Leone XIV ha voluto ispirarsi a due figure di peso nella storia della Chiesa: Leone I, detto anche Leone Magno, e Leone XIII. Il primo, Leone Magno, fu uno dei papi più importanti del V secolo, un’epoca turbolenta segnata dalle invasioni barbariche e da una crisi profonda dell’Impero romano d’Occidente. «È stato un pontefice di straordinaria forza spirituale e politica», spiega Filoni. «In un momento in cui Roma era minacciata seriamente, Leone Magno riuscì con la sua diplomazia a trattare direttamente con Attila e a salvare la città dalla distruzione». Un gesto che ha fatto entrare il suo nome nella storia e che, evidentemente, ha colpito profondamente l’immaginario di Prevost, ora Papa Leone XIV.

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