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Caso Garlasco, il grave sospetto di Roberta Bruzzone

Dubbi sulle tempistiche

La Bruzzone ha chiarito che non si può stabilire con certezza quando Stasi abbia bevuto l’Estathè, ma ha sottolineato: “È significativo che ci sia il suo Dna e solo il suo sull’Estathè. Peraltro è una cannuccia, quindi credo che non ci possano essere interpretazioni alternative”. La tempistica di questa scoperta, coincidente con le nuove indagini, solleva ulteriori dubbi.

Dibattito sugli indizi trovati nella spazzatura

Il dibattito continua anche sulla gestione degli indizi trovati nella spazzatura. “C’erano grandi aspettative attorno a quegli oggetti, si parlava di Fruttolo ed Estathè come se chi li avesse consumati fosse per forza l’assassino”, ha aggiunto Bruzzone. Questo scenario, alla luce delle nuove interpretazioni e incertezze investigative, sembra sgretolarsi. Nonostante i nuovi approfondimenti su Sempio, il ruolo di Stasi rimane avvolto da misteri. Dopo quasi vent’anni, il caso Garlasco si presenta come un intricato intreccio processuale e mediatico, dove ogni novità apre nuove incertezze, e la verità resta inafferrabile.

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