La dinamica dell’incidente lungo il Naviglio
L’incidente si è verificato intorno alle 2.20 della notte, in un tratto di strada noto per la vicinanza al corso d’acqua. L’auto guidata da Alessandro N. è uscita di strada per cause ancora da accertare: le forze dell’ordine stanno lavorando per ricostruire l’esatta sequenza degli eventi. Al momento non risultano coinvolti altri veicoli e non sono emersi elementi che facciano pensare a responsabilità di terzi. L’ipotesi principale resta quella della perdita di controllo dovuta a una possibile distrazione o a condizioni dell’asfalto non ottimali.
I carabinieri e la polizia locale hanno delimitato l’area e avviato i rilievi di rito, raccogliendo testimonianze dei residenti e delle persone presenti nella zona al momento dell’accaduto. La presenza di telecamere di sorveglianza nei pressi del Ponte della Musica potrebbe fornire ulteriori dettagli utili alle indagini. L’obiettivo è chiarire ogni aspetto della vicenda, anche attraverso l’analisi delle condizioni del veicolo e del luogo dell’incidente.
Leggi anche: Garlasco, l’avvocato dei Poggi ribalta tutto: “Nessun nuovo Dna, ecco perché”

Un destino crudele: la tragedia a pochi passi da casa
Subito dopo l’allarme, sul posto sono giunti i vigili del fuoco e il personale sanitario del 118, coadiuvati dai sommozzatori che si sono calati nelle acque del canale per estrarre il corpo del giovane dall’abitacolo. Purtroppo, tutti i tentativi di rianimazione si sono rivelati vani: “Ha provato ad uscire”, è quanto sarebbe emerso dai primi riscontri, ma le condizioni erano troppo gravi e il decesso è sopraggiunto prima dell’arrivo dei soccorritori.
L’autopsia disposta dalle autorità dovrà stabilire con precisione le cause del decesso, verificando se la morte sia avvenuta a seguito dell’impatto o per annegamento. La relazione medico-legale rappresenta un passaggio fondamentale per chiarire ogni dettaglio e fornire risposte ai familiari e agli inquirenti. Al momento, non risultano segni di manovre di frenata o di altri elementi che possano far pensare a una dinamica differente da quella finora ipotizzata. Alessandro abitava a circa 200 metri dal luogo in cui si è verificato l’incidente. Una distanza minima che rende ancora più difficile accettare quanto accaduto, alimentando lo sconforto tra chi lo conosceva.