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“L’Aria che tira”, lo sfogo di Michele Santoro: “Bombardiamo l’informazione che fa la Rai”

Michele Santoro ha fatto il suo intervento a “L’Aria che tira”, dove si è scagliato contro l’informazione che offre la tv di Stato riguardo la guerra in Ucraina. Secondo il giornalista la Rai dovrebbe offrire la libertà di pensiero, cosa che purtroppo, non mette in pratica.

L'Aria che tira Michele Santoro

“L’Aria che tira”, lo sfogo Michele Santoro

Michele Santoro, ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira, su La7, nella puntata di ieri, venerdì 20 maggio, ha voluto sottolineare la disinformazione che le reti italiane propongono riguardo alla guerra in Ucraina. “Siamo un paese storicamente sospeso tra Stati Uniti e Russia, siamo una specie di paese intermedio, un punto di congiunzione tra Occidente e Oriente – ha esordito lo scrittore -. La mia domanda è: in Rai ci sono 1700 giornalisti, quanti hanno preso posizione critica sulla guerra? Te lo dico io, quasi nessuno”.

“Siamo più americani o più russi? Poniamoci questa piccola domanda. Se l’informazione ufficiale, il servizio pubblico, è così omogenea e così militarizzata cosa resta per contrapporsi a questo? La rete”. Il problema è che anche questa riceve delle influenze quando semplicemente dovrebbe offrire “pareri sono molto diversi, dove ognuno crea e si riconosce in una certa community”.

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Michele Santoro contro l’informazione che propone la Rai

“Io dovrei bombardare le community che sono contrarie al pensiero dominante? Ma che domande mi fate? Siete caduti dal letto. Ma bombardiamo l’informazione che fa la Rai”, ha criticato aspramente Santoro. “Metaforicamente”, ci ha tenuto a precisare Myrta Merlino. “Una metafora che vale per tutti. Cerchiamo di aprire un dialogo ma quando tu ti rivolgi al Pd e al M5s che gestiscono la Rai, perché è così, senza ipocrisie, e cerchi di aprire un ponte, loro nemmeno ti rispondono. Non rispondono a un milione di persone”. “Ma che cosa dobbiamo fare?”, conclude Santoro: “Queste posizioni andranno all’assalto del pensiero unico. Io non dirò mai Orsini sì e Orsini no”.

 

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