
Garlasco, indagini su un possibile complice. Spunta nuova pista – A diciotto anni dal tragico omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco, l’inchiesta si arricchisce di nuovi elementi e direzioni investigative. Negli ultimi mesi, la Procura di Pavia ha reso noto il rinvenimento di un DNA maschile “ignoto” nella cavità orale della vittima, dando nuovo impulso alle indagini e aprendo scenari fino a oggi inesplorati. Gli accertamenti sulla natura di questo profilo genetico sono in corso e coinvolgono esperti e investigatori su più fronti.

Garlasco, indagini su un possibile complice. Spunta nuova pista
La scoperta del nuovo DNA ha portato gli inquirenti a esaminare due principali filoni investigativi. Il primo riguarda la verifica dell’effettiva estraneità del profilo biologico: gli specialisti stanno valutando se si tratti di una contaminazione avvenuta durante le fasi di raccolta dei campioni o se il profilo appartenga a una persona mai identificata nell’ambito del procedimento. La presenza di questo elemento rappresenta un punto di svolta, che potrebbe portare all’identificazione di nuovi soggetti coinvolti nel caso.

Garlasco, le due indagini sul Dna e la convinzione della procura: Sempio aveva un complice
Secondo quanto dichiarato dalla genetista Denise Albani, incaricata della perizia, è stata esclusa una contaminazione derivante dal prelievo del materiale da parte dell’assistente del medico legale. Restano tuttavia da accertare eventuali contaminazioni dovute a manipolazioni non documentate del corpo di Chiara Poggi da parte di terzi, eventualmente senza le necessarie precauzioni. Gli investigatori sono impegnati nell’approfondire questi aspetti, ricercando tracce e testimonianze che possano chiarire l’origine del profilo denominato “Ignoto 3”. Nel caso in cui il DNA dovesse trovare corrispondenza con uno degli individui presenti sulla scena o coinvolti nell’inchiesta, la pista potrebbe essere chiusa rapidamente. Tuttavia, la complessità delle verifiche e la necessità di escludere ogni possibilità di errore richiedono tempi tecnici lunghi e approfondimenti supplementari. L’attenzione degli inquirenti resta concentrata sulla ricostruzione di ogni singolo passaggio, allo scopo di garantire la massima accuratezza.
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