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Carcere di Verona, un giovane ragazzo si è tolto la vita: chi era e cosa è successo

Carcere di Verona

SOCIAL. Carcere di Verona, un detenuto giovanissimo si è tolto la vita. Chi era il ragazzo e cosa lo ha spinto a compiere il gesto estremo. (Continua a leggere dopo la foto)

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Carcere di Verona, detenuto si toglie la vita

Un detenuto di soli 30 anni ha deciso di togliersi la vita in un carcere di Verona. Il giovane, di nazionalità marocchina, era recluso da tre anni e avrebbe terminato di scontare la sua pena fra tre mesi. Il ragazzo si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella nel carcere veronese di Montorio. Il suicidio è avvenuto nel giorno dell’Immacolata, l’8 dicembre 2023. (Continua a leggere dopo la foto)

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Chi era il giovane detenuto che si è tolto la vita nel carcere di Verona

L’8 dicembre 2023, giorno dell’Immacolata, un giovane detenuto di 30 anni si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella nel carcere veronese di Montorio. Il giovane avrebbe terminato di scontare la sua pena fra soli tre mesi. La notizia del decesso è stata divulgata dall’associazione “Sbarre di Zucchero”. “A poche ore dalla notizia del decesso in ospedale del detenuto di San Vittore che ieri si era impiccato mentre era in corso la diretta della Prima della Scala di Milano, ci giunge notizia dettagliata dell’ennesimo suicidio nel carcere di Verona. Un giovane marocchino di nome Oussama Saidiki si è impiccato in una cella di isolamento”. (Continua a leggere dopo la foto)

I segnali della sofferenza che ha portato al suicidio

L’associazione “Sbarre di Zucchero” ha annunciato la morte del detenuto Oussama Saidiki che l’8 dicembre 2023 ha posto fine alla sua vita impiccandosi nella sua cella presso il carcere di San Vittore. “Oussama non stava bene, aveva già dato ampi segnali in passato di disagio psichico, ingerendo vetri, ad esempio, ed incendiando la sua cella. È il terzo suicidio nel carcere di Montorio in meno di un mese. Dopo Farhady Mortaza e Giovanni Polin (10 e 20 novembre) oggi è stata la volta di Oussama Sadiki, che ha abbandonato ogni speranza decidendo di togliersi la vita. Storie diverse ma un denominatore comune per questi 3 ragazzi, il silenzio ormai insopportabile di Istituto e Garante dei detenuti, da parte loro tutto tace, ancora ed ancora. Perché? Adesso pretendiamo delle risposte urgenti”. La tragedia evidenzia ancora una volta il problema dei detenuti con problemi psichici rinchiusi nelle carceri “ordinarie”.

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