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Stasera su Rai 1 “Arnoldo Mondadori”, tutte le anticipazioni: trama, location e curiosità

Questa sera, mercoledì 21 dicembre 2022, andrà in onda su RaiUno, “Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo”, che vede Michele Placido nei panni del protagonista. Il docu-film, diretto da Francesco Miccichè, ripercorre la storia esemplare di uno dei più importanti pionieri dell’industria editoriale italiana. Vengono raccontati i momenti salienti dell’esistenza di quello che possiamo definire un vero self made man. Figlio di un ciabattino di Ostiglia, costretto all’età di dieci anni ad abbandonare la scuola, con la sua straordinaria visione imprenditoriale, Mondadori ha creato una delle maggiori industrie culturali d’Europa. Il suo grande sogno? Portare i libri e la lettura nelle case di tutti gli italiani. Leggi anche l’articolo —> “Arnoldo Mondadori”, tutte le anticipazioni: trama, cast, curiosità e trailer

Stasera su Rai 1 “Arnoldo Mondadori”, tutte le anticipazioni: trama, location e curiosità

Cosa racconta “Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo”? La durata è di 90 minuti, inclusi di narrazione, documenti di repertorio e interviste. Il regista ha voluto dapprima ripercorrere l’infanzia dell’imprenditore segnata da grandi difficoltà, fino gli esordi come ragazzo di bottega in una tipografia. Spazio anche all’incontro con la moglie Andreina Monicelli, interpretata dalla torinese Valeria Cavalli. La parte conclusiva prende in esame non solo il successo come editore, ma pure i conflitti con il figlio primogenito Alberto, a cui presta volto e voce Flavio Parenti. (continua a leggere dopo le foto)

Il racconto di un self made made italiano

Come si legge sul sito ufficiale della Rai “per la prima volta una docufiction racconta la storia di un grande editore italiano – il primo ad aver creduto nel concetto di “editoria popolare” – restituendo al contempo una riflessione sulla forza dirompente e sul valore dell’industria culturale nella costruzione di una società migliore, contribuendo all’emancipazione delle persone di tutte le classi sociali e alla crescita dell’intero Paese”. Ed è un prodotto che si avvale nella narrazione documentaristica dei contributi di testimoni illustri: il nipote Luca Formenton, Presidente della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, che ha collaborato al progetto; l’ex direttore della casa editrice, Gian Arturo Ferrari; lo scrittore Gianrico Carofiglio; l’editrice Ginevra Bompiani; il giornalista Pierluigi Battista; il critico letterario Marino Sinibaldi; la nipote Roberta Mondadori, figlia del fratello Bruno; Ferruccio Parazzoli, ex capo ufficio stampa della casa editrice. (continua a leggere dopo le foto)

Stasera su Rai 1 “Arnoldo Mondadori”, le location: dove è stato girato

“Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo” è stata prodotto da Gloria Giorgianni per Anele in collaborazione con Rai Fiction. Le riprese erano iniziate a Roma e nello scorso settembre sono proseguite per 3 giorni a Torino e sul Lago Maggiore, grazie alla collaborazione di Film Commission Torino Piemonte e Federalberghi Torino e Federalberghi Verbano Cusio Ossola. Tra le location torinesi anche la Galleria Subalpina, il Cinema Teatro Romano, Piazza Carlo Alberto e il Museo Nazionale del Risorgimento. Alcune scene sono state girate anche nel Museo della Tipografia di Don Bosco a Valdocco. A Verbania sono state fatte varie riprese all’interno della Villa l’Eremitaggio. (continua a leggere dopo le foto)

Cosa accomuna Michele Placido a Mondadori

A proposito del suo ruolo, Michele Placido ha dichiarato a “Repubblica”: “Ha saputo guardare avanti, un illuminato decisamente, che fin da giovane voleva dare agli altri quello che lui non aveva potuto avere, libri accessibili, a 350 lire. Io stesso devo molto per la mia formazione a Mondadori: quando sono arrivati gli Oscar in edicola, nel 1965, ho potuto comprarli. Quando me l’hanno proposto ho mosso delle obiezioni perché fisicamente non somiglio ad Arnoldo Mondadori. Ma poi io, che vengo da una lunga carriera teatrale – sto lavorando a un progetto su Goldoni – ho pensato che volevano evitare l’effetto ‘museo delle cere’, fare un lavoro interiore piuttosto”. L’attore ha poi aggiunto: “L’intento era restituire il carattere forte di questo pioniere dell’editoria che negli anni difficili del fascismo e dopo la guerra ha dato un contributo enorme all’alfabetizzazione degli italiani”. Leggi anche l’articolo —> “Un passo dal cielo 7”: anticipazioni sulla prossima stagione

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