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“Otto e mezzo”, Michela Murgia difende i rave: “Questa è una legge assurda”

News tv. “Otto e mezzo”, Michela Murgia difende i rave: caos in studio. Tra gli ospiti della puntata di ieri, 1° Novembre 2022, del noto programma di approfondimento di La 7 c’era anche Michela Murgia, scrittrice, blogger, drammaturga, critica letteraria e opinionista televisiva italiana, autrice del romanzo Accabadora vincitore dei premi Campiello, Dessì e SuperMondello. Dopo aver definito Giorgia Meloni “una nemica delle donne”, è stata Lilli Gruber a chiederle un suo commento sui primi provvedimenti del governo. Le sue dichiarazioni hanno lasciato il pubblico completamente senza parole. (Continua a leggere dopo la foto)

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“Otto e mezzo”, Michela Murgia difende i rave: caos in studio

Michela Murgia è stata ospite di Otto e Mezzo su La7 nella puntata di martedì 1° novembre 2022. Dopo aver definito Giorgia Meloni “una nemica delle donne”, la nota scrittrice ha commento i provvedimenti del nuovo Governo. In particolare sulla stretta sui rave party la Murgia ha dichiarato: “Si tratta di un intervento da stato di polizia, lo dicono i giuristi. Per me è l’idea di dare un segnale di stop alla tolleranza”. Insomma, la scrittrice sembrerebbe essersi schierata dalla parte del raduno illegale: “Lì non si stavano commettendo reati, io vorrei ricordare che in questo paese assumere stupefacenti non è un reato e neppure ubriacarsi fino a sfasciarsi. Questa è una legge assurda”. Dopo questo sue affermazioni si è acceso un dibattito con gli altri ospiti. (Continua a leggere dopo la foto)

“Anche un addio al celibato rischia di diventare un reato”

Subito dopo le affermazioni di Michela Murgia è intervenuto Alessandro Giuli, citando Stefano Bonaccini: “Il capannone era pericoloso anche per loro. Il governatore del Pd, che non è di destra, ha ringraziato il governo. Gli agenti hanno usato la persuasione e non la forza, quindi”. Immediata la risposta della Murgia: “A questo punto anche un addio al celibato rischia di diventare un reato”. Poi la scrittrice ha citato anche i medici no vax, ricordando che “loro invece non minano la sicurezza” dei pazienti. E ancora: “Ogni volta avremo una commissione di sicurezza per vigilare su quanto fatto dal governo precedente?”. Il riferimento è alla proposta dell’esecutivo di verificare l’operato in merito alla pandemia.

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