Il silenzio dello staff e le responsabilità dell’organizzazione
A chiarire i contorni della vicenda è intervenuta la giornalista Grazia Sambruna, che precisa: «TrigNo e la redazione di Amici non hanno alcuna responsabilità diretta in questa scelta. L’iniziativa parte dalla casa discografica e dall’organizzazione del tour, che hanno applicato una strategia di marketing ormai diffusa», riporta Novella 2000. Questa formula, adottata anche da altri artisti emergenti, punta su esperienze esclusive a prezzi maggiorati. Una logica che, se da un lato premia l’interazione privilegiata, dall’altro rischia di alienare una parte importante della fanbase. Al momento, né TrigNo né il suo staff hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali. Ma cresce l’attesa per una presa di posizione chiara, soprattutto per placare le critiche più feroci.

Rischio boomerang: il pubblico chiede un passo indietro
La gestione della comunicazione nei prossimi giorni sarà cruciale per evitare che la polemica danneggi l’immagine di un artista ancora in fase di lancio. L’entusiasmo per i live resta alto, ma molti si augurano che si trovi un compromesso più equilibrato. «Non è una battaglia contro TrigNo», spiegano alcuni fan, «ma contro un sistema che sfrutta l’amore del pubblico per fare cassa».
Se l’obiettivo era monetizzare sul successo televisivo, il rischio è di ottenere l’effetto opposto: deludere proprio quel pubblico che ha portato TrigNo al successo. La speranza è che si apra un dialogo e che le strategie future siano più attente alle dinamiche reali del mercato e del fandom. Nel frattempo, il dibattito continua a infiammare i social.