
Alice uccisa dal fratello, il doloroso annuncio della madre. Il 1° maggio segna un giorno di dolore per la famiglia Scagni. Sono trascorsi oltre tre anni dal tragico omicidio di Alice Scagni, una giovane di 34 anni di Quinto, Genova, brutalmente assassinata dal fratello Alberto. Presso la Chiesa della Consolazione, in via XX Settembre, si è svolta una messa commemorativa, ricordando un dramma familiare che continua a lasciare ferite aperte e incessanti silenzi. Il racconto straziante della madre della vittima. (Continua a leggere dopo la foto…)
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Delitto Alice Scagni, condannato il fratello
Da oltre tre anni, Alberto Scagni è detenuto nel carcere di Ivrea, trasferito a seguito di episodi di violenza da parte di altri detenuti. Secondo la madre, non ha ricevuto l’adeguata assistenza per i suoi disturbi mentali, diagnosticati prima del crimine. “L’hanno pestato due volte. Non è finito su una sedia a rotelle per miracolo”, ha raccontato Zarri, denunciando la mancanza di cure sanitarie e psicologiche.
Il quadro clinico di Alberto, come riferisce Zarri, sembra essersi aggravato ulteriormente. Le lettere che invia alla sua psicologa parlano di manie di persecuzione, isolamento e paranoia. “Aveva seri problemi prima di uccidere sua sorella. Ora è ossessionato: è convinto che tutti tramino contro di lui”, afferma la madre, che continua a seguire da lontano l’evoluzione della sua condizione psichica. (Continua a leggere dopo la foto…)

Un dialogo impossibile e le ferite invisibili
Nonostante il dolore incommensurabile per la perdita della figlia, Antonella Zarri ha sempre cercato di mantenere un dialogo con il figlio, sperando di comprendere e, forse, perdonare. Tuttavia, Alberto ha sempre rifiutato qualsiasi contatto, anche con i suoi legali. “Non scapperei se lo vedessi. Anche solo per guardarlo in faccia un’ultima volta”, ha confessato la madre, indicando come la tragedia abbia fratturato irreparabilmente i rapporti familiari.
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