Allarme negli Usa, oltre 6 milioni di casi di influenza e quasi 3mila morti
Brutta influenza negli Stati Uniti. Secondo l’Ansa, che riferisce i dati dei Centers for Disease Controll and Prevention (Cdc), in poco più di un mese sono 6,2 milioni le persone che negli Usa hanno contratto l’infezione, 53mila quelli ricoverati e 2.900 quelli deceduti; tra questi ben 12 sono bambini. La stagione influenzale è caratterizzata da un numero molto alto di ricoveri. Scrive l’Ansa: “Nella scorsa settimana 11,3 persone ogni 100mila sono finite in ospedale a causa dell’influenza: si tratta del tasso più alto registrato in questa settimana dell’anno dal 2010-2011, quando i ricoveri erano oscillati tra lo 0,1 e l’1,4 casi per 100mila. A necessitare del ricovero sono soprattutto gli over-65 (25,9 casi per 100mila) seguiti dai bambini con meno di 4 anni (20,7)”. Quali sono i virus influenzali circolanti al momento? Quelli di tipo A sono preponderanti con oltre il 99% dei casi. Nello specifico tre quarti dei contagi sono causati dal virus A/H3N2. (continua a leggere dopo le foto)
Qual è la situazione nel nostro Paese?
Qual è invece la situazione epidemiologica in Italia? Nel nostro paese la campagna d’immunizzazione contro l’influenza stagionale prosegue non a passi spediti. Come rivela un sondaggio che Sanofi ha affidato a Ipsos, la media risulta più alta al Sud, dove i vaccinati raggiungono il 44% del totale, mentre resta più bassa nelle regioni del Centro, dove si è vaccinato un anziano su 5 (20%). Numeri decisamente lontani da quelli che gli esperti si attendevano. L’obiettivo minimo fissato dal ministero della Salute per le popolazioni target era del 75%. E sono proprio questi dati a preoccupare medici e scienziati che hanno detto che la stagione influenzale prevista questo inverno sarà la più insidiosa dal 2020. (continua a leggere dopo le foto)
Pregliasco: “Il picco epidemico dei virus influenzali è atteso più in là, a fine dicembre”
“Quelli che circolano ora sono virus respiratori che danno sintomatologia simile all’influenza, ma il picco epidemico dei virus influenzali è atteso più in là, a fine dicembre”, ha affermato Fabrizio Pregliasco, professore associato di Igiene Generale e Applicata, Università degli Studi di Milano e Direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi – Sant’Ambrogio. L’esperto ha poi aggiunto: “Sebbene ci sia ancora tempo per vaccinarsi contro l’influenza, è bene farlo subito poiché la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente”. (continua a leggere dopo le foto)
Allarme influenza negli Usa, boom di ricoveri: cosa sta accadendo invece in Italia
“La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per tutte le persone dai 60 anni in poi indipendentemente dalla presenza o meno di condizioni di cronicità, poiché l’avanzare dell’età è in sé un fattore di maggior suscettibilità alle infezioni. Al di sotto di questa soglia d’età è bene che si vaccini chi soffre di malattie croniche, anche non di natura respiratoria, poiché è dimostrato che va in contro a un rischio maggiore di forme gravi d’influenza”, ha rimarcato Pregliasco. Leggi anche l’articolo —> Covid o influenza stagionale? Come capire di cosa si tratta
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