Conclave, clamorosa alleanza per eleggere un nome forte
Cosa ha spinto Tagle a cambiare rotta? Dietro la scelta ci sarebbe il nome, in ascesa, di un altro cardinale filippino: Pablo Virgilio David, noto per il suo impegno sociale e per il coraggio con cui ha denunciato gli abusi dei diritti umani durante la presidenza Duterte. David è considerato una figura in forte crescita, soprattutto tra i cardinali più giovani e sensibili ai temi della giustizia e dei diritti civili. Tagle, fiutando il vento del cambiamento e intuendo di non avere più il monopolio del consenso asiatico, avrebbe preferito una mossa tattica: ritirarsi e stringere un’alleanza con Parolin, così da restare in una posizione di influenza, anche se non da pontefice. (continua a leggere dopo le foto)

Quale scenario si profila
Lo scenario che si profila, dunque, è quello di una possibile nuova maggioranza in formazione, che vede il blocco Parolin-Tagle tentare di allargare il consenso verso l’Africa e l’America Latina. Ma il campo resta affollato. In particolare, è ancora forte la candidatura del cardinale romano Matteo Zuppi, vicino alla Comunità di Sant’Egidio, apprezzato per il suo stile diretto, il suo lavoro diplomatico in teatri di crisi e la sua visione pastorale aperta e dialogante. Zuppi gode di un buon appoggio nei settori più progressisti del Conclave, ma rischia di perdere terreno se non riuscirà a consolidare una coalizione solida attorno a sé. In ascesa anche un nome meno atteso, quello dell’arcivescovo di Marsiglia Jean-Marc Noël Aveline. La sua figura piace a molti cardinali latinoamericani e africani per il forte impegno nel campo del dialogo interreligioso, dell’accoglienza dei migranti e della promozione della pace. Insomma, nulla è ancora deciso. I voti sono in movimento e, come avviene in ogni Conclave, le alleanze possono mutare in poche ore.