
SOCIAL. La vicenda giudiziaria di Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, potrebbe prendere una svolta inaspettata. Gli avvocati del giovane hanno richiesto una perizia psichiatrica, che, se dovesse dichiararlo incapace di intendere e di volere, potrebbe influenzare significativamente la pena, potenzialmente escludendo l’ergastolo.
Leggi anche: Filippo Turetta, la scoperta choc: cosa ha fatto 3 giorni prima di uccidere Giulia
Leggi anche: Giulia Cecchettin, il padre Gino incontra i genitori di Turetta

Strategia difensiva e profilo psichiatrico
La difesa di Turetta, durante l’interrogatorio previsto per lunedì, si concentrerà sulla richiesta di una valutazione psichiatrica. Questo passo, secondo esperti legali, potrebbe essere cruciale nel determinare la capacità di Turetta di comprendere e volere al momento del reato. L’avvocato della sorella di Giulia, Nicodemo Gentile, sottolinea l’importanza di riconoscere l’aggravante del “motivo abietto”, respingendo la gelosia come movente e sottolineando un presunto “spirito punitivo” di Turetta.
Leggi anche: Giulia Cecchettin, il retroscena da brividi su Filippo: cosa avrebbe fatto prima di ucciderla
Filippo Turetta “è un uomo senza empatia”, che ha “lucidamente eliminato la sua ex”, Giulia Cecchettin, “per punirla da quello che lui ha considerato un atto di insubordinazione subito, poiché, ormai, la nostra Giulia non rispondeva più alle sue aspettative”. L’avvocato aggiunge: “Turpe è la causale dell’omicidio e spregevole è tutta la condotta complessiva. La laurea di Giulia ha costituito il punto di rottura, di non ritorno. Infatti, questo traguardo della ragazza avrebbe reso Filippo sempre più piccolo e comportato il definitivo distacco della giovane, pronta a voltare pagina anche nel mondo delle sue relazioni”.

Leggi anche: Giulia Cecchettin, Adriano Celentano rompe il silenzio e lo fa in un modo particolare
Il giallo del mancato intervento dei carabinieri
Un altro aspetto controverso riguarda la mancata risposta immediata dei carabinieri dopo l’allarme lanciato dal vicino di casa di Giulia. Il vicino ha segnalato un’aggressione in corso, ma le pattuglie, impegnate in altri interventi, non sono intervenute. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha riconosciuto la necessità di un approfondimento su questa faccenda, indicando un possibile esame più dettagliato della risposta delle forze dell’ordine.