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Michael Douglas annuncia il ritiro dal cinema: è la fine di un’epoca

Il giudizio sul cinema attuale e la visione del passato

Nel suo intervento, Michael Douglas ha analizzato l’attuale settore cinematografico, esprimendo un confronto con il periodo degli Oscar 1976. Ha ricordato titoli come “Barry Lyndon”, “Lo squalo”, “Quel pomeriggio di un giorno da cani” e “Nashville”, sottolineando come sia difficile trovare negli ultimi vent’anni opere di pari livello: «Negli ultimi vent’anni, abbiamo mai avuto qualcosa di simile?».

L’attore ha inoltre commentato la situazione politica americana, dichiarando: «Ora sembra essere a scopo di lucro» e «Le persone entrano in politica per fare soldi», con un riferimento implicito ai recenti sviluppi nel sistema democratico statunitense.

Un addio consapevole: l’eredità di Michael Douglas

Con il proprio ritiro, Douglas traccia un confine netto tra il cinema classico e le nuove modalità di produzione e fruizione dei contenuti. Lo fa mantenendo la stessa sobrietà che lo ha sempre contraddistinto. Non ricorre a effetti plateali, ma si affida a parole misurate e definitive: «Non ho alcun piano reale per tornare indietro».

Il contributo di Michael Douglas rimane già consolidato nella memoria collettiva degli appassionati di cinema. La sua scelta rappresenta la conclusione di un percorso, compiuto con dignità e consapevolezza, che lascia un segno profondo nell’industria cinematografica.

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