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Meloni a testa in giù con la scritta “Fasci appesi”: cosa è successo

Siamo ormai nel vivo della campagna elettorale. In tv, sui giornali, per le piazze non si parla d’altro. Il 25 settembre gli Italiani saranno chiamati a votare. Dopo la 67esima crisi di governo in Italia in 75 anni il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha annunciato nei giorni scorsi lo scioglimento delle Camere e le conseguenti elezioni anticipate, che si terranno a meno di un mese. Le politiche per la prima volta si svolgeranno in autunno. Protagonisti di questa inconsueta battaglia elettorale Giorgia Meloni, leader di Fratelli Italia, data per favorita nei sondaggi, Enrico Letta segretario del Partito Democratico, Matteo Salvini leader della Lega, Silvio Berlusconi fondatore di Forza Italia, Carlo Calenda leader di Azione e Matteo Renzi fondatore di Iv. C’è un episodio però che ha scosso l’opinione pubblica. (continua a leggere dopo le foto)

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Meloni a testa in giù con la scritta “Fasci appesi”: cosa è successo

Il volto di Giorgia Meloni a testa in giù con la scritta “Fasci appesi” in rosso sulla fronte. L’atto vandalico è avvenuto a Grugliasco, il manifesto è stato attaccato al contrario sul palo della fermata dei mezzi Gtt. L’ipotesi delle forze dell’ordine è che gli autori abbiano agito nella notte. Il manifesto elettorale è stato in poche ore rimosso. Sul caso l’azienda del trasporto pubblico locale ha fatto sapere che «quella campagna è frutto di accordi commerciali intercorsi fra il privato (in questo caso un partito politico) e la concessionaria pubblicitaria Avip, vincitrice di gara, cui fanno capo gli spazi menzionati. Teniamo a precisare che la concessionaria ha offerto a tutti i partiti uguali condizioni economiche». (continua a leggere dopo le foto)

Brutto episodio, il commento di Giuseppe De Lorenzo

Al brutto episodio ha dedicato una riflessione su «Il Giornale» Giuseppe De Lorenzo, che non ha risparmiato i toni duri: “‘Meloni minacciata di morte’ Eccolo il titolo che, in teoria, ‘La Stampa’ avrebbe dovuto fare appena arrivata in redazione la notizia di un cartello elettorale con la foto della leader di Fdi appeso a testa in giù stile piazzale Loreto. Lo dico perché nei giorni scorsi il direttore Giannini ha scritto un incomprensibile editoriale in cui paventava minacce ai suoi cronisti da parte dei nostalgici di Predappio. Invece, il quotidiano torinese se la cava con questo titolo: ‘Il poster violento con scritto fasci appesi'”. Il giornalista ha poi rincarato la dose: “Brevina: ‘Un cartello elettorale di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia installato a una fermata Gtt di Grugliasco, all’incrocio tra via Perotti e via La Salle, è stato trovato rovesciato con il viso della leader di FdI a testa ingiù e la scritta Fasci appesi’. Pura cronaca, senza manco mezzo commentino. A cui è aggiunta una postila, quasi a mo’ giustificazione: ‘La cittadina di Grugliasco è stata insignita della medaglia d’argento al merito civile per la strage nazifascista del 30 aprile 1945’. Come a dire: si può pure capire, qui hanno fatto una strage nazifascista”. (continua a leggere dopo le foto)

La leader di FdI Giorgia Meloni vittima di un atto vandalico

Poi una considerazione finale di Giuseppe De Lorenzo: “Lo vogliamo ammettere, oppure no, che se avessero appeso a testa in giù la foto di Enrico Letta ne avremmo parlato fino al giorno del Giudizio Universale? E che invece, trattandosi della ‘fascia’ Meloni, in fondo in fondo è robina da niente?”. Leggi anche l’articolo —> Decreto Aiuti Bis, nuovi aumenti delle pensioni: cosa cambia e per chi

 

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