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Silvio Berlusconi sulla soglia dei 90 anni: il piano per il futuro di Forza Italia

Sembra che ultimamente Silvio Berlusconi senta che gli anni passano e che prima o poi dovrà decidere il futuro di Forza Italia. Il centrodestra che ha vinto le ultime elezioni politiche del 25 settembre 2022, scricchiola. Berlusconi non vuole avvicinarsi troppo al partito di Giorgia Meloni e ha un piano per proteggere il suo.

Berlusconi, qual è il futuro di Forza Italia?
Berlusconi, il piano per il futuro di Forza Italia

Berlusconi, il piano per il futuro di Forza Italia

“Alle prossime elezioni nel 2027 avrò 91 anni. È il momento di pensare a cosa diventerà Forza Italia”, ha rivelato Silvio Berlusconi e lo ha ripetuto più di una volta durante degli incontri con ministri, sottosegretari e capigruppo del partito, rivela La Stampa in un retroscena. Forse per la prima volta, il Cavaliere si è reso contro che Forza Italia non sarà per sempre sotto il suo controllo. Quale sarà il futuro del suo partito? Sembra che Berlusconi abbia le idee chiare. Per la prima volta dopo tanti anni, il centrodestra ha ripreso le redini del governo. Ora capeggia Giorgia Meloni, con la quale però Berlusconi, va spesso in contrasto. E per non rischiare che il centrodestra diventi succube di Fratelli D’Italia, il Cavaliere ha un piano ben preciso.

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Il piano di Silvio Berlusconi

Il presidente di FI vorrebbe un partito repubblicano unico, con Lega e Fratelli d’Italia. Ma in realtà cià che ha in mente Berlusconi è ben diverso: il Cavaliere sta lavorando al progetto di una federazione con la Lega. Una sorta di “listone da presentare prima delle Europee del 2024, nella speranza di contenere l’avanzata di FdI”.

Un piano che potrebbe funzionare, ma che potrebbe rappresentare la somma di due partiti al momento deboli di voto. Quindi Berlusconi “vuole presidiare lo spazio di FI all’interno del Partito popolare europeo” in opposizione alla Meloni che è “interessata a saldare l’asse tra il gruppo dei Conservatori, guidati da lei, e il Ppe”. C’è poi “un ostacolo al progetto”, l’appartenenza della Lega a Identità e democrazia, di cui fa parte Marine Le Pen e Alternative für Deutschland, non apprezzata dai governatori leghisti del nord.

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