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Silvio Berlusconi, la pessima scoperta sul testamento: cosa non torna

Silvio Berlusconi testamento

Social. Silvio Berlusconi, la pessima scoperta sul testamento: cosa non torna. Silvio Berlusconi è venuto a mancare a Milano il 12 giugno 2023. Il Cavaliere è stato un politico e imprenditore italiano, quattro volte Presidente del Consiglio. Dopo aver iniziato la sua attività imprenditoriale nel campo dell’edilizia, nel 1975 ha costituito la società finanziaria Fininvest e nel 1993 la società di produzione multimediale Mediaset. Nell’ottobre 1993 è entrato in politica e nel gennaio 1994 ha fondato Forza Italia, partito politico di centro-destra. In questi giorni, a quasi un mese dalla sua scomparsa, è stato aperto il suo testamento. Le sue ultime novità continuano a far discutere. (Continua a leggere dopo la foto)

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Silvio Berlusconi, la pessima scoperta sul testamento: cosa non torna

Il testamente di Silvio Berlusconi scontinua a far discutere. A quanto pare ci sarebbero delle cose che non tornato sulle sue ultime volontà. Come riportato da Libero, sul testamento del Cavaliere aleggerebbero “cinque anomalie”, tutte relative al terzo e ultimo documento che compone il testamento del fondatore di Forza Italia. Si parla dell’ultimo foglio autografo, quello in cui vengono previsti i lasciti di 100 milioni di euro a Marta Fascina e al fratello Paolo Berlusconi, oltre ai 30 milioni a Marcello Dell’Utri.

Venerdì 7 luglio 2023, Dagospia aveva parlato della “condizione sospensiva”, che potrebbe rendere il legato impugnabile. E a questa anomalia, sabato 8 luglio 2023, il Corriere della Sera, come ripreso da Libero ne aggiunge altre quattro. Il primo punto critico sarebbe quello relativo alla mancanza del nome del quinto figlio, Luigi, il minore. Questa presunta “dimenticanza” potrebbe giocare a favore di Luigi, il quale potrebbe sfruttare ciò per non contribuire ai lasciti indicati dal padre. (Continua a leggere dopo la foto)

Gli altri punti oscuri

Sempre secondo il Corriere della Sera, come ripreso da Libero, il secondo dettaglio misterioso sul testamente di Silvio Berlusconi sarebbe legato al nome del secondo figlio, il quale si chiama Pier Silvio e non Piersilvio come scritto dal Cavaliere. Per quel che riguarda la “condizione sospensiva”, il riferimento è al fatto che l’ex premier scriveva: “Se non dovessi tornare…”. Infatti, il ricovero al San Raffaele dove vergò il foglio si concluse con il ritorno alla residenza di Arcore.

Un’altra anomalia riguarderebbe il lascito di 100 milioni contenuto in un atto del 5 ottobre 2020: potrebbe insomma già considerarsi “esaudita” la volontà del Cavaliere. Infine, la quinta e ultima: il documento, una volta tornato dall’ospedale, non sarebbe stato consegnato da Berlusconi al notaio di fiducia Arrigo Roveda, il quale custodiva l’intero lascito. Nonostante tutti, almeno per ora, dalla famiglia Berlusconi trapela assoluta compattezza.

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