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Strage di Mestre, svolta choc nelle indagini: cos’hanno scoperto

Strage di Mestre, svolta choc nelle indagini: cos’hanno scoperto – Ad oltre una settimana dalla tragedia di Mestre con i suoi 21 morti e 13 feriti ancora ricoverati in ospedale, arrivano i primi nomi iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Venezia, che intende accertare cause e concause dell’incidente. Intanto sono emersi i primi risultati dell’autopsia sul corpo dell’autista (morto anche lui). Di seguito le ultime notizie sulla vicenda. (continua a leggere dopo le foto)

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Strage di Mestre, svolta choc nelle indagini: cos’hanno scoperto

Ci sono tre indagati per la strage di Mestre. Secondo quanto scrive il «Gazzetino», si tratta dell’amministratore delegato della società ‘La Linea’, proprietaria del bus, e di due funzionari del Comune di Venezia: il dirigente del settore viabilità e mobilità per la terraferma e quello del settore manutenzione viabilità stradale. I reati ipotizzati? Omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose. (continua a leggere dopo le foto)

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Strage di Mestre, nessuna evidenza di malore sul corpo dell’autista: si fa largo un’altra ipotesi

“L’iscrizione sul registro  degli indagati è un atto dovuto per permettere loro di partecipare  alla consulenza tecnica e dunque di difendersi, non un’anticipazione  di responsabilità, in questa fase tutta ancora da accertare”, precisa  il ‘Gazzettino’. I tre indagati con i loro rispettivi difensori sono stati convocati in Procura nelle scorse ore, assieme alle persone identificate come parti offese. Saranno disposti gli “accertamenti tecnici utili alla ricostruzione  della dinamica dei fatti accaduti in data 3 ottobre 2023, in particolare all’esame della strada e delle barriere presenti sul luogo del sinistro e all’idoneità delle stesse”, la precisazione del quotidiano. Veniamo ora ai primi risultati dell’autopsia effettuata sul corpo dell’autista alla guida del pullman. (continua a leggere dopo le foto)

Alberto Rizzotto non ha avuto nessun malore? Cosa è emerso dall’autopsia

Alberto Rizzotto potrebbe non aver avuto alcun malore. Il condizionale è però d’obbligo, perché all’inizio della prossima settimana ci sarà un accertamento fondamentale dei medici legali Guido Viel e Roberto Rondolini, incaricati dal pm Laura Cameli, ossia l’analisi più approfondita del cuore. Dal primo esame autoptico mancherebbero però evidenze di un malore: una notizia, che come evidenzia «Il Corriere della Sera», cambia il quadro della situazione. Se il malore non c’è stato, e si è trattato di un colpo di sonno (anche se erano soltanto le 19.40) o di una distrazione (come di routine, è in corso anche l’analisi del cellulare), perché non ci sono segni di frenata o di controsterzo? Un’ipotesi alternativa potrebbe essere quella di un guasto all’autobus, scartata all’inizio perché si trattava di un nuovissimo Yutong E-12. “Quella strisciata sul guardrail potrebbe essere interpretata diversamente: non più una conseguenza di un problema, ma un atto volontario del conducente – certo azzardato, più per lo stato di ammaloramento della barriera che per quel varco di cui forse non sapeva, ma per certi versi anche «eroico» – per tentare di rallentare un mezzo di cui non aveva più nessun controllo”, scrive «Il Corriere della Sera». Pare che dall’autopsia siano emerse anche delle lesioni sulle dita che potrebbero significare che l’uomo ha stretto il volante con tutta la forza che aveva.

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