
Terremoto nel calcio italiano, 7 arresti: c’è anche un nome pesante – C’è un mondo che inizia quando si spengono i riflettori dello stadio. Finita la partita, mentre i tifosi si allontanano cantando e commentando il gol sbagliato o il rigore negato, nei parcheggi del Meazza si muove qualcos’altro. (continua a leggere dopo le foto)

Terremoto nel calcio italiano, 7 arresti: c’è anche un nome pesante
Non è solo traffico e clacson. È il rumore sommesso di un sistema parallelo, dove l’amore per il calcio si mescola con la paura, i contanti e le minacce. Un mondo dove non conta il colore della sciarpa, ma la fedeltà a regole ben più oscure di quelle del pallone. È questo il cuore dell’inchiesta “Doppia Curva”, il nome in codice scelto dagli inquirenti milanesi per raccontare l’ennesimo cortocircuito tra crimine organizzato e passione sportiva. (continua a leggere dopo le foto)

Terremoto nel calcio italiano, 7 arresti: tutto sull’inchiesta “Doppia curva”
Sette nuovi arresti. Un altro pezzo del puzzle che si incastra. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e portata avanti congiuntamente da Polizia e Guardia di Finanza, si è allargata come una macchia d’olio: questa volta non solo minacce e violenze da curva, ma un vero e proprio sistema criminale che sfrutta l’apparente legalità di settori come i parcheggi, gli eventi sportivi e perfino la produzione televisiva legata al calcio dilettantistico.
Al centro della scena, un nome noto: Mauro Russo. Imprenditore, volto conosciuto per la gestione dei parcheggi dello stadio San Siro, ma anche per i suoi rapporti di affari con ex stelle del calcio italiano come Paolo Maldini e Bobo Vieri. Un passato tra riflettori e VIP lounge, ora oscurato dall’accusa di aver favorito la cosca calabrese dei Bellocco, una delle più attive e spietate della ‘ndrangheta. Con lui, sono finiti in manette Francesco Intagliata, Filippo Monardo, Giuseppe Orecchio, Domenico Sità e Davide Scarfone, tutti di origine calabrese. Ai domiciliari è stato posto Carmelo Montalto. A firmare l’ordinanza, il gip Domenico Santoro.
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