
Donald Trump ha fatto centro ancora una volta con una battuta ad effetto, che però nasconde una possibile verità di fondo. Alla domanda su chi vedrebbe bene come successore di Papa Francesco, ha risposto: “Non mi dispiacerebbe essere Papa. Non sarebbe fantastico? Sarebbe la mia prima scelta!”. Poco dopo, però, ha cambiato tono e ha rivelato il suo vero favorito: “C’è un cardinale a New York molto bravo”. Il riferimento sarebbe molto chiaro: di chi si tratta.
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Chi è il favorito dal presidente di Trump
Timothy Michael Dolan, arcivescovo della Grande Mela e volto noto della Chiesa americana. Nato a Saint Louis nel 1950, Dolan ha scoperto la vocazione religiosa fin da bambino. Celebrava messe finte nel salotto di casa e ha studiato a Roma prima di diventare sacerdote nel 1976. La sua carriera è stata rapida: da vescovo ausiliare a St. Louis ad arcivescovo di Milwaukee, fino alla nomina ad arcivescovo di New York nel 2009. È stato presidente della Conferenza episcopale americana e ha ricevuto la porpora cardinalizia nel 2012 da Papa Benedetto XVI.
Il suo dottorato all’Angelicum di Roma, incentrato sul cattolicesimo statunitense, ne fa anche uno dei cardinali più preparati dal punto di vista storico e culturale. E oggi, a 75 anni, è uno dei volti più riconoscibili della Chiesa americana. (continua dopo la foto)

Il ponte tra fede e politica: Dolan tra Trump, Biden e la crisi migratoria
Dolan è noto per le sue posizioni conservatrici, ma anche per uno stile comunicativo affabile. Ha criticato più volte le aperture su aborto, contraccezione e unioni omosessuali, ma non ha mai rinunciato a dialogare con tutti. Il suo rapporto con Donald Trump è stato particolarmente solido: dopo il fallito attentato contro il tycoon nel 2024, Dolan lo ha paragonato a Reagan e Giovanni Paolo II, dicendo: “Forse Dio ha ancora un compito per lui”.
Il cardinale si è anche scontrato con esponenti repubblicani, come J.D. Vance, difendendo l’impegno della sua diocesi sull’accoglienza dei migranti. Un equilibrio che lo rende centrale in un’epoca di forti tensioni tra Chiesa e politica americana.
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