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Youtuber, la decisione del governo: quanti anni in carcere – Il governo Meloni è al lavoro per una “stretta sugli youtuber” con l’obiettivo di evitare che possa verificarsi una seconda volta tragedie come quella dell’incidente a Casal Palocco, in cui ha perso la vita il piccolo Manuel Proietti. Il sinistro mortale, come è noto, è stato causato da un gruppo di youtuber che stavano eseguendo una challenge (sfida social) per accaparrarsi nuovi like e segui sulle loro piattaforme. (continua a leggere dopo le foto)
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Youtuber, la stretta del governo Meloni
Il governo Meloni sta mettendo a punto un piano per scansare il rischio di altri incidenti come quello di Casal Palocco. Si tratterebbe della creazione di un nuovo reato ad hoc per punire chi, maggiorenne o meno, “esalta condotte illegali” o “istiga alla violenza”, postando dei video sui social e guadagnando con pene fino a 5 anni di carcere. Il “contenitore” per un provvedimento del genere esiste già ed è il disegno di legge “anti-baby gang” voluto fortemente dalla Lega di Matteo Salvini. (continua a leggere dopo le foto)
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Che cos’è la normativa “anti baby gang”
Come riportato da «Il Messaggero», la normativa “anti baby gang” è stata da poco incardinata in Commissione Giustizia al Senato e, nelle intenzioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio, è destinato a essere parte integrante della “Fase 2” della sua riforma che potrebbe vedere la luce entro la fine del 2023. Come spiegato dal sottosegretario della Lega Andrea Ostellari, “il contrasto alla produzione e diffusione di video che esaltino condotte illegali è uno dei punti qualificanti” del disegno di legge. Il testo è nato per rispondere “a un fenomeno emergente” che concerne minorenni che istigano alla violenza o a commettere reati attraverso i canali digitali. Come chiarisce «TgCom24», il fenomeno dell’emulazione di comportamenti illegali o pericolosi appare in forte crescita. Stando a uno studio dell’Iss tra gli studenti di età tra gli 11 e i 17 anni il 6,1% dei ragazzi hanno partecipato almeno una volta nella vita a una sfida social pericolosa. (continua a leggere dopo le foto)
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Youtuber, la stretta del governo Meloni: le ultimissime
È stata inoltre presentata alla Camera anche una proposta legislativa del gruppo parlamentare di Azione-Italia Viva con cui si vorrebbe a regolare sul serio l’accesso a Facebook, Instagram, TikTok e piattaforme varie, a chi ha meno di 13 anni e di permetterlo solo col consenso dei genitori per chi ha tra i 13 e i 15 anni. La proposta, ha spiegato il leader di Azione Carlo Calenda, nasce dal fatto che “la situazione è molto allarmante. Le famiglie sono lasciate sole in una condizione in cui di fatto c’è un far west. L’81% degli adolescenti è su Instagram, l’iscrizione ai social comincia dai 11 anni, oltre la metà dei giovani utilizza lo smartphone per più di 3 ore al giorno. E gli effetti sono lo sviluppo della dipendenza, la depressione, la crescita dei disturbi dell’alimentazione e del sonno, il cyberbullismo. Una normativa ci sarebbe già: in Italia si potrebbe eccedere ai social solo dai 14 anni in poi. Ma non c’è nessun tipo di controllo”.