
La chiesa della Sacra Famiglia nella Striscia di Gaza è stata gravemente danneggiata da un raid aereo, causando la morte di due persone e il ferimento di altre sei, tra cui il parroco padre Gabriel Romanelli, che ha subito una lesione alla gamba. Fonti locali e l’agenzia ANSA hanno confermato l’episodio, che alimenta la preoccupazione per la sicurezza dei pochi luoghi di culto ancora attivi nella regione dopo mesi di intensi bombardamenti. L’attacco rappresenta un nuovo duro colpo per la comunità cristiana di Gaza, già fortemente provata dalla crisi umanitaria in corso. Negli ultimi minuti, la Premier italiana Giorgia Meloni ha rotto il silenzio intervenendo sull’accaduto con una dichiarazione.
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Raid aereo a Gaza, colpita la chiesa cattolica della Sacra Famiglia
La chiesa della Sacra Famiglia, rimasta uno degli ultimi rifugi spirituali per la minoranza cristiana locale, era da settimane punto di riferimento anche per molti civili sfollati. Secondo le testimonianze, il raid ha colpito parte degli edifici annessi al luogo di culto durante la notte, sorprendendo i presenti e causando panico tra i fedeli. Le autorità ecclesiastiche hanno espresso profonda preoccupazione per le condizioni di sicurezza e per il futuro della comunità.
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Il bilancio delle vittime
Il bilancio delle vittime e dei feriti resta drammatico e potrebbe aggravarsi nelle prossime ore. Il parroco, padre Romanelli, è stato trasportato in una struttura sanitaria locale, dove è attualmente in cura per una ferita alla gamba. Fonti vicine alla chiesa riferiscono che molti dei feriti versano in condizioni critiche, mentre la protezione civile lavora per mettere in sicurezza l’area.
Questo nuovo episodio di violenza si inserisce in un contesto di grande incertezza, in cui le istituzioni religiose e umanitarie chiedono maggiore tutela dei luoghi di culto e dei civili. Il raid ha suscitato reazioni di sdegno in ambito internazionale, con diversi organismi che invocano il rispetto delle convenzioni umanitarie.
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