
Una coincidenza inquietante. Un presagio che nessuno avrebbe potuto interpretare, ma che oggi suona come un campanello d’allarme mai ascoltato. Solo otto giorni prima del tragico incidente in cui hanno perso la vita Diogo Jota e suo fratello André Silva, un altro sinistro si era verificato esattamente allo stesso chilometro, il 65, lungo l’autostrada A-52 in Spagna. Stessa zona, stesso tratto, e ancora una volta la strada si era trasformata in un incubo.
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Un precedente ignorato: la donna ferita sullo stesso tratto
Era il 25 giugno, ore 11:30 del mattino, quando una donna di 60 anni è rimasta coinvolta in un grave incidente sulla Rías Bajas (A-52), nel tratto compreso tra Cernadilla e Otero de Sanabria, provincia di Zamora. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, la donna è stata estratta dai vigili del fuoco dopo che la sua auto era uscita di strada. Ricoverata in ospedale, fortunatamente non ha perso la vita, ma l’episodio aveva già messo in evidenza la pericolosità di quel tratto.
Ora, col senno di poi, sembra quasi un segnale ignorato. Otto giorni dopo, al chilometro 65, la tragedia si è ripetuta. Ma questa volta, con un epilogo devastante.
Lo schianto della Lamborghini: lo pneumatico esploso in corsa
Il fatale incidente che ha coinvolto Diogo Jota e suo fratello André è stato causato, secondo la ricostruzione della Guardia Civil, dallo scoppio di uno pneumatico durante una fase di sorpasso. I due stavano viaggiando su una Lamborghini ad alta velocità, lungo l’autostrada A-52, in direzione Santander, dove avrebbero dovuto imbarcarsi su un traghetto per l’Inghilterra. La destinazione finale era Portsmouth, ma non ci sono mai arrivati.
Dietro la scelta di viaggiare in auto c’era una ragione precisa: Diogo Jota, secondo quanto trapelato, aveva subito un piccolo intervento chirurgico ai polmoni e gli era stato sconsigliato di salire in aereo per evitare problemi legati alla pressione. Una decisione prudente, che però non è bastata a evitargli il peggio.
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