
Con la morte di Papa Francesco, il primo pontefice dell’era digitale, si apre per il Vaticano una questione senza precedenti: che fine faranno i suoi dispositivi tecnologici personali? Dallo smartphone al tablet, fino al pc, Bergoglio è stato il primo Papa a servirsi della tecnologia in modo diretto e quotidiano, lasciando un’eredità fatta non solo di parole, ma anche di dati. (Continua dopo le foto)
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Il primo Papa con lo smartphone in tasca
Papa Francesco è stato il primo pontefice a possedere uno smartphone personale e a usarlo – con discrezione ma senza nasconderlo – durante i suoi 12 anni di pontificato. Un cambiamento epocale rispetto ai suoi predecessori. A lui si devono anche i primi “selfie papali” e una forte presenza online con l’account @Pontifex su X e @franciscus su Instagram
Oltre 9,8 milioni di follower in totale. Il primo selfie della storia con un Papa fu scattato ad agosto 2013 da tre adolescenti di Piacenza, subito diventato virale su Facebook. Da quel momento in poi, la figura del Papa ha cominciato a vivere anche nella dimensione social, diventando un simbolo moderno e accessibile. (Continua dopo le foto)
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Papa Francesco, che fine faranno il suo smartphone e i suoi dispositivi personali
Secondo quanto riportato da Tgcom24, smartphone, tablet e pc di Bergoglio sono attualmente custoditi dalla Segreteria di Stato del Vaticano. Tuttavia, il loro destino è ancora incerto. Sarà probabilmente il nuovo Papa, eletto dal Conclave che inizierà il 7 maggio, a decidere cosa farne. Alcuni esperti sollevano già domande cruciali sulla privacy, sulla conservazione dei dati, e sul potenziale valore storico dei contenuti conservati nei dispositivi. Potrebbero contenere appunti personali, messaggi non pubblicati, riflessioni private, e persino comunicazioni riservate.
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