Un ragazzo di 17 anni è stato colpito da un fulmine mentre si trovata con i suoi amici per una partita di calcio. La tragedia è accaduta a Chorley, cittadina del Lancashire, nel Regno Unito. Il padre del ragazzo ha raccontato che accompagnava sempre il ragazzo dai suoi amici per una partita di pallone. Luke Bennet aveva iniziato ad appassionarsi dello sport a 13 anni e in poco tempo era diventato un fenomeno, fa sapere il padre. Oltre alla tragica scomparsa di un giovane calciatore, la vicenda ha una nota molto dolente. (Continua dopo le foto)
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Ragazzo di 17 anni morto colpito da un fulmine, la tragica scoperta
Un giovane calciatore, Luke Bennet, è rimasto folgorato durante una partita di calcio con i suoi compagni ed è morto. Erano in tre Euxton Villa, pronti a giocare una partita di calcio. I ragazzi hanno preso un palo di metallo che avevano trovato a lato del campo e lo stavano sollevando. Un fulmine ha colpito il palo e i ragazzi hanno preso una terribile scossa. Questo il racconto del testimone oculare, Ben Doherty, che all’improvviso ha spiegato di aver sentito “sfrigolii e scintille” e tutti e tre sono crollati a terra tremando. (Continua dopo le foto)
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Cos’è successo a Luke Bennett e la tragica scoperta
Gli amici di Luke, Lewis Geszke e Ben Wilcox, hanno perso i sensi ma si sono ripresi poco dopo. Luke invece non ce l’ha fatta. Un’inchiesta è stata aperta sulla morte del ragazzo: sembra che il giovane si sarebbe potuto salvare se i soccorsi non fossero arrivati in ritardo. Luke è stato dichiarato senza vita alle 50 minuti dopo la chiamata al 911. I medici hanno impiegato 23 minuti per raggiungere il ragazzo dopo che gli amici hanno dato l’allarme. Il medico d’urgenza ha raccontato che sarebbe stato indirizzato al posto sbagliato prima di arrivare a Euxton Villa, dove giaceva Luke. I medici avevano provato a rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare. (Continua dopo le foto)
Il dettaglio sconvolgente
Un altro terribile dettaglio è emersa da questa vicenda, fa sapere manchester evening news. Il defibrillatore della squadra di calcio non era disponibile, ha dichiarato il tribunale di Preston. Il cardiologo ha testimoniato che il ragazzo sarebbe potuto sopravvivere se la rianimazione cardiopolmonare fosse stata eseguita fino a 10 minuti dopo la scossa. “È più probabile che sarebbe sopravvissuto se la rianimazione fosse iniziata prima. E se un defibrillatore fosse stato disponibile e utilizzato entro i primi 10 minuti, è altamente probabile che sarebbe sopravvissuto”, ha spiegato il medico. Insomma un episodio molto sfortunato finito in tragedia.
