Le prime ipotesi: un malore improvviso durante l’escursione
In base agli elementi disponibili, e salvo ulteriori conferme dall’autopsia, l’ipotesi più accreditata è che Romen Roman Lair, quel giorno in escursione da solo, sia stato colto da un malore improvviso e si sia accasciato a terra, morendo sul posto. Nessun segno di violenza apparente sarebbe stato rilevato sul corpo, secondo quanto trapelato dalle fonti investigative.

Il dolore della comunità di Silandro
La notizia del ritrovamento ha colpito profondamente la comunità di Silandro, dove Romen Roman Lair era conosciuto e benvoluto. La sua scomparsa improvvisa aveva lasciato un senso di impotenza tra amici e parenti, che ora, seppur nel dolore, possono affrontare l’elaborazione del lutto. Il corpo rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria fino all’esecuzione dell’esame autoptico, che dovrà chiarire con certezza le cause della morte.

Un tragico destino rimasto celato per mesi
Il ritrovamento, avvenuto a quasi sei mesi dalla scomparsa, solleva interrogativi anche sulla difficoltà dei soccorsi in ambiente montano. La zona in cui è stato rinvenuto il corpo non era lontana da sentieri battuti, ma la combinazione di condizioni meteorologiche, vegetazione fitta e quota elevata ha probabilmente reso invisibile ogni traccia nei mesi successivi alla scomparsa. Il caso di Romen Roman Lair si aggiunge purtroppo alla lunga lista di escursionisti che ogni anno perdono la vita in montagna. E se da un lato la natura offre scenari straordinari, dall’altro non perdona gli imprevisti, specie quando si affrontano da soli.