
A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso di Garlasco potrebbe aprirsi a nuovi scenari. La difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione, è pronta a depositare una consulenza che riporta al centro dell’indagine la “impronta 33”, già repertata nel 2007 sulla scala della villetta di via Pascoli, teatro del delitto. Secondo i periti nominati dalla difesa – Ugo Ricci, Pasquale Linarello e Oscar Ghizzoni – la traccia palmare attribuita ad Andrea Sempio potrebbe contenere residui biologici. Un’ipotesi che, se verificata, implicherebbe la presenza dell’indagato sulla scena del crimine al momento dell’aggressione o subito dopo.
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L’impronta “33” potrebbe contenere sangue
Il fulcro della consulenza ruota attorno all’uso della ninidrina, il reagente chimico impiegato per far emergere le impronte latenti. La reazione, che in presenza di aminoacidi produce una colorazione violacea o rossastra, è risultata particolarmente intensa nel caso della “papillare 33”. Secondo i periti, questa forte reattività potrebbe essere spiegata dalla presenza di sangue nella traccia, elemento finora escluso dalle indagini del 2007. Una verifica scientifica aggiornata potrebbe oggi — secondo la difesa di Stasi — riqualificare quella traccia da “non rilevante” a potenzialmente decisiva, e perfino databile cronologicamente.
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Le impronte sulla scala: un mosaico di presenze
Il punto centrale dell’indagine si conferma la scala che porta alla cantina, luogo in cui il corpo di Chiara fu gettato. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano hanno mappato nel 2020 24 impronte sui due muri laterali della scala: sei sono state identificate, tra cui:
- Il palmo di Andrea Sempio
- Il pollice destro di Marco Poggi
- Quattro tracce riconducibili al capitano Gennaro Cassese
Il ragionamento della Procura è deduttivo: se queste impronte si sono formate in contemporanea, si ipotizza una presenza simultanea il giorno dell’omicidio, il 13 agosto 2007, riporta Il Messaggero. Tuttavia, la scienza non può determinare con certezza l’epoca esatta in cui sono state lasciate.
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