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“Macabro”. Polemiche dopo l’esibizione al concerto del Primo Maggio: cos’è successo

Il Concertone del Primo Maggio a Roma si è chiuso con una lunga scia di polemiche e accuse dopo la controversa esibizione della band milanese I Patagarri. A causa della loro performance in Piazza San Giovanni, i musicisti hanno generato sconcerto e indignazione. La reazione è stata immediata e durissima. (Continua dopo le foto)

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Concerto del Primo Maggio, polemiche su I Patagarri per lo slogan pro-Palestina

I Patagarri hanno intonato lo slogan “Palestina libera” sulle note di Hāvā Nāgīlā, una celebre melodia della tradizione ebraica, generando sconcerto e indignazione da parte della comunità ebraica italiana. Victor Fadlun, presidente della comunità ebraica di Roma, ha parlato di un atto “sinistro e macabro”: “Appropriarsi della nostra cultura, delle melodie a noi più care, per invocare la nostra distruzione, è ignobile. È un insulto e una violenza inaccettabile, soprattutto da un palco che dovrebbe celebrare la libertà e la convivenza.” Anche Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), ha condannato l’episodio parlando di una “strumentalizzazione unilaterale e ideologica” in un momento in cui la tensione in Medio Oriente è altissima: “Si ignora volutamente la presenza di Hamas e degli ostaggi israeliani ancora a Gaza. Non è così che si costruisce la pace”. (Continua dopo le foto)

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I Patagarri si difendono

La band, salita alla ribalta con la partecipazione all’ultima edizione di X Factor, ha difeso la propria scelta con un comunicato: “È stato un grande onore. Ci sembrava assurdo venire qui senza un messaggio politico, in difesa di persone più sfortunate di noi.” Il frontman Francesco Parazzoli ha spiegato di aver scelto proprio quella canzone e quella frase per trasmettere un messaggio universale di pace e autodeterminazione, anche se con parole che — secondo molti — hanno avuto l’effetto opposto.

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