Dopo oltre 500 anni, a gran sorpresa, sulle sponde del Tevere, è riapparso un roditore considerato a rischio di estinzione. I passanti non hanno potuto fare a meno di immortalarlo. Stiamo parlando del castoro, un animale che vive soprattutto nell’emisfero Nord dell’Europa, anche se di questi tempi è difficile trovarlo in quanto considerato quasi scomparso per via del bracconaggio. Leggi anche l’articolo —> Ora legale, è ufficiale: quando cambia quest’anno
Stupore in Italia: è apparso sul fiume dopo 500 anni: “Una scommessa”
Il ritorno dei castori europei, sul territorio nazionale, rappresenta un fenomeno piuttosto recente. I primi avvistamenti, avvenuti nel Tarvisio, risalgono infatti al 2018. Da allora questi animali hanno iniziato dal Friuli Venezia Giulia una discesa lungo il nostro territorio che li ha portati a colonizzare anche le sponde del Tevere. “Wine and Food” scrive a tal proposito: “Si ritiene che questi esemplari potrebbero essere arrivati direttamente dall’Austria, dove hanno vissuto per diverso tempo, passando per il Friuli, dove erano stati avvistati anni prima. Gli esperti non escludono che il loro continuo movimento possa portarli più a sud”. Il recente avvistamento è stato confermato dall’Associazione Nazionale Consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (ANBI). (continua a leggere dopo le foto)
Castori sul Tevere, è incredibile: parlano gli esperti
Come riferisce “Roma Today” a testimoniare il ritorno del “Castor fiber” sono stati alcuni tecnici del consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, impegnati nell’attività di monitoraggio dei corsi d’acqua per la prevenzione del rischio idraulico. Secondo quanto detto dall’Anbi, il castoro si sarebbe ormai insediano “nella provincia aretina lungo il fiume Tevere, dove mancava dal 1500”. (continua a leggere dopo le foto)
Castori sul Tevere: possibile ritorno del roditore raro anche a Roma?
“La presenza di animali come i castori, che interagiscono in modo tanto importante con l’habitat fluviale, può essere gestita, solo attenzionando in modo scrupoloso il territorio”, ha commentato Serena Stefani, presidente del consorzio di bonifica 2 Toscana Nord. “È una scommessa, che giochiamo tutti i giorni, riassunta nell’accezione di manutenzione gentile: riuscire a coniugare le esigenze della sicurezza idrogeologica con la salvaguardia dell’habitat ad iniziare dal rispetto dei periodi riproduttivi per la fauna locale”, ha dichiarato invece il presidente di Anbi, Francesco Vincenzi. Ed è proprio questo il periodo in cui le coppie, monogame, si dedicano alla riproduzione che di solito avviene tra gennaio e marzo. Leggi anche l’articolo —> Previsioni meteo di marzo, Giuliacci si sbilancia: cosa accadrà in Italia