
Il caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, la pensionata brutalmente assassinata con 29 coltellate nel garage della sua abitazione a Rimini, continua a suscitare scalpore e dibattiti. Tra i protagonisti di questa intricata vicenda emergono figure come Loris Bianchi, sua sorella Manuela (moglie del figlio di Pierina), il loro vicino Louis Dassilva (amante di Manuela) e la moglie di Dassilva, Valeria Bartolucci. Quest’ultima ha rilasciato dichiarazioni sconvolgenti a Le Iene, su Davide Barzan, attualmente consulente legale di Loris e Manuela. Chi è davvero Davide Barzan? A rispondere, con documenti esclusivi, il nuovo servizio de Le Iene, che andrà in onda martedì 15 aprile, in prima serata, su Italia 1. (Continua dopo le foto)
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Caso Paganelli, chi è davvero Davide Barzan? Le accuse di Valeria Bartolucci
Secondo Bartolucci, Barzan e l’investigatore privato Ezio Denti avrebbero suggerito a Dassilva di confessare l’omicidio, pur essendo innocente, per poi trovare un tossicodipendente disposto ad assumersi la colpa in cambio di 5mila euro. In un’intervista con Gaston Zama, Barzan ha ammesso di non essere iscritto all’albo degli avvocati, pur avendo studiato diritto. Ha preferito farsi chiamare “signor Barzan” e, alla domanda sulla sua laurea, ha risposto affermativamente, senza però specificare l’università di provenienza. Nel frattempo, sui social media, Barzan è diventato oggetto di scherno per i suoi errori linguistici, tra cui “venghi”, “extra familare” e “pubblico lubbrio”. Quando Zama lo ha contattato nuovamente, Barzan ha difeso l’uso di “venghi”, sostenendo fosse un participio passato, ma la Crusca ha smentito questa affermazione: la forma corretta è “venga”, con il participio “venuti”. (Continua dopo le foto)

Davide Barzan e le vittime di truffa
Nel frattempo, Le Iene hanno ricevuto segnalazioni da parte di persone che sostengono di essere state truffate da Davide Barzan. Tra queste, Vincenzo Cortese, Francesco Di Lauro e il ristoratore Vincenzo Iurillo. Secondo i loro racconti, Barzan si sarebbe fatto notare a Cosenza nel 2010-2011, candidandosi alle elezioni comunali e sostenendo poi di aver vinto 47 milioni al Superenalotto. Forte di questa immagine, avrebbe promesso investimenti e acquisizioni, come quella del Cosenza Calcio, presentandosi con auto di lusso (tutte noleggiate) e uno stile di vita appariscente. I tre testimoni raccontano di aver affidato a Barzan somme di denaro per progetti mai realizzati. Iurillo gli avrebbe dato 4mila euro sperando in un lavoro per la nipote. Di Lauro avrebbe viaggiato con lui in tutta Italia convinto di un ruolo da direttore sportivo del Cosenza. Cortese racconta di aver partecipato a un progetto per una palestra, versando 46mila euro. Quando i tre cominciarono a chiedere indietro i soldi, Barzan li avrebbe denunciati per estorsione, portandoli addirittura all’arresto, ma in seguito il giudice Renata Sessa ha assolto i tre ragazzi, smascherando le bugie e archiviando le accuse.
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